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Come si scrive il piano editoriale: le 3 regole di base

Creato il 07 febbraio 2014 da Ireneferri

Il piano editoriale è uno strumento indispensabile che chi scrive - sul sito, sui social, sulla carta stampata- deve progettare prima di cominciare la sua opera.

L'importanza di una buona progettazione del piano editoriale è assoluta: ti servirà

La prima cosa che devi fare, quando devi scrivere un testo di qualsiasi tipo, è progettare e programmare (lo so, non c'è niente di creativo, ma è necessario. Personalmente passo ore a programmare). Impariamo a creare il piano editoriale. Vediamo come.

Che cos'è un piano editoriale? Come si scrive?

Il piano editoriale è un progetto. Il nostro progetto. Ha una struttura divisa in titolo, paragrafi ed eventualmente sottoparagrafi che consente di lavorare ad un qualsiasi progetto di comunicazione.

E' la prima cosa da stabilire in maniera ottimale -non solo per sito e blog, dunque, ma anche ebook, articoli, comunicati stampa, newsletter, pianificazione social... In generale, quando si debba lavorare ad una comunicazione di qualsiasi tipo, prima di tutto bisogna strutturare il piano editoriale.

Perchè è uno strumento potente, che consente di dare una impronta decisa alla nostra comunicazione, di fissare gli obiettivi e di tenerli come linee guida per il nostro lavoro.

La struttura del piano editoriale: le basi

I punti da definire prima di elaborare una comunicazione sono:

  • gli obiettivi. Che cosa vogliamo dire in questa comunicazione? Dare un'informazione, una recensione, vendere qualcosa, fornire aggiornamenti, materiali guida, risorse, definire eventi...
  • i destinatari. A quale target ci stiamo rivolgendo? Chi sono i nostri lettori? Gli iscritti ad una mailing list, i lettori di una rubrica, gli associati ad un'organizzazione, i dipendenti di un'azienda...
  • i contenuti testuali. Qual è il succo della questione? Lavoriamo all'oggetto della comunicazione.
  • i contenuti grafici. Eh sì, anche l'occhio vuole la sua parte. Perciò, aggiungiamo contenuti multimediali: immagini, suoni, filmati, video, podcast...

Una volta lavorata la struttura di base, andiamo a sviluppare le informazioni più approfondite.

La struttura del piano editoriale: lo sviluppo

Ora possiamo definire:

  • il calendario editoriale. Quando dobbiamo pubblicare, su che mezzo, su quali canali e con quale frequenza. E' un messaggio ricorsivo che vogliamo trasmettere o si tratta di una comunicazione una tantum? Dobbiamo lavorare il messaggio per consentire all'utente di comprendere tutti i dettagli o possiamo essere sintetici e rimandare ad una landing page che consenta di approfondire?
  • la struttura della comunicazione. Definiamo lo "scheletro" che sostiene la comunicazione, quindi: titolo, paragrafi, formattazione.
  • i contenuti della comunicazione. Lavoriamo sulla comunicazione inserendo i contenuti veri e propri sullo scheletro definito, ricordandoci di utilizzare lo schema a piramide rovesciata e di inserire le informazioni rilevanti già nelle prime righe. Questo consente al lettore "frettoloso" di avere già un'idea sommaria dell'argomento che si sta trattando. Molto importante lavorare sulla formattazione per mettere in evidenza i concetti che interessa lavorare.
  • le call to action. E' importante, in ogni comunicazione, stabilire come raggiungere gli obiettivi in senso comunicativo. Ecco cosa sono le call to action: traduzioni in senso attivo dell'obiettivo che abbiamo fissato nel primo punto del piano editoriale. La scelta delle parole e della forma di una frase è molto importante per una buona call to action.

Il piano editoriale è una struttura viva

Come si scrive il piano editoriale: le 3 regole di base
Ricordati che, grazie ai feedback e alle interazioni che la tua comunicazione ti porta, potrai trovarti a dover cambiare il piano editoriale. Si tratta di una relazione con i tuoi lettori, quindi è sempre viva e in divenire. Come tutte le faccende umane.

Ed è questa la cosa bella. Perchè non c'è nessuno in cattedra, qui si tratta di una modulazione reciproca, in base ai continui input che vengono forniti dall'una e dall'altra parte.

Non è forse vero che lavoriamo su una relazione di fiducia?

Il piano editoriale è un ottimo strumento per sapere chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Nella comunicazione e nella nostra attività. Progetti il tuo piano editoriale?

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