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Come si scrive la frase: tecnica base di scrittura

Creato il 04 luglio 2014 da Ireneferri

Allenamento alla scrittura e tecnica base: parliamo di come si scrive la frase in italiano, sia semplice che complessa.

Perchè studiamo la costruzione della frase (anche detta periodo)?  Perchè la frase è il fulcro della scrittura: saperla padroneggiare con competenza vuol dire avere in mano lo strumento principale per il successo della tua comunicazione.

Vedo continuamente (pseudo)scrittori del web che non hanno la forza, la costanza e la tenuta della corrispondenza soggetto-verbo. Figuriamoci scrivere testi complessi. Perciò, se vuoi essere realmente un web writer con i controcosi, eccoti qui un po’ di sciroppo di teoria (non storcere il naso, ti fa bene e lo sai).

 

Come costruire la frase: la struttura

La frase ha una struttura precisa. Che sia composta da una sola parola o da soggetto+verbo+predicato, deve essere progettata e formulata in modo organico e comprensibile.

I fattori di cui tenere conto sono

  • la lunghezza
  • la coordinazione
  • la subordinazione
  • il controllo della sintassi

 

Gli elementi della struttura

- Lunghezza: frasi lunghe sono più complesse e richiedono uno sforzo cognitivo maggiore. Sul web si utilizzano frasi corte, senza subordinate. Al massimo coordinate. Nemmeno tante.
- Coordinazione: la coordinazione pone i concetti sullo stesso piano. Ricordati di non cominciare mai una frase con una congiunzione, a meno che tu non voglia farne un tratto di stile (e quindi tu sappia usare le congiunzioni con maestria).

Parleremo delle congiunzioni in una lezione dedicata. Ecco quali sono le congiunzioni che mettono in relazione due frasi sullo stesso piano.

  • copulative – che si limitano ad una semplice unione di termini; esse sono: e, ed nelle proposizioni affermative, né, neppure, nemmeno, neanche nelle proposizioni negative; ad esempio, padre e figlio; io parto e tu resti; non ha mangiato né ha bevuto; non venne e nemmeno si scusò.
  • disgiuntive, che disgiungono gli elementi della proposizione o pongono un’alternativa; esse sono: o, ovvero, oppure, ossia; ad esempio, o la borsa o la vita; vieni oppure telefonami.
  • avversative, che contrappongono due termini o proposizioni; esse sono: ma, anzi, però, tuttavia, peraltro, pure, sennonché, nondimeno, eppure, piuttosto; ad esempio, sembra, ma non è; voleva partire, eppure rimase; mi sento affaticato, tuttavia continuo a lavorare; sarà vero, però non ci credo; sebbene non lo meriti, nondimeno l’aiuterò.
  • dichiarative, che dichiarano e spiegano un’idea; esse sono: cioè, vale a dire, infatti, invero, ossia; ad esempio, non ho potuto far nulla, cioè non sono riuscito; non potè trattenersi, invero era troppo tardi; non posso replicare nulla, infatti hai ragione.
  • aggiuntive, che aggiungono un concetto al precedente; esse sono: anche, altresì (nel senso di parimenti), inoltre, per di più, ancora, pure; ad esempio, gli dissi altresì che lo avevo cercato; lavoravano, pure cantavano; pioveva e per di più soffiava un forte vento.
  • conclusive (o illative), che servono a concludere ciò che si è detto; esse sono: dunque, quindi, perciò, pertanto, ebbene; ad esempio, penso, dunque sono; avete fatto tutti i compiti, quindi potete andare a giocare; hai mancato alla promessa, pertanto sarai punito.
  • correlative, che servono a congiungere oppure a staccare due proposizioni in correlazione fra di loro; esse sono: e…e, né…né, così…come, tanto…quanto, o…o, sia…sia, non solo…ma anche; ad esempio, o si vince o si muore; parlò a tutti, sia ai sani, sia ai malati; non mi ha detto né sì né no.

 

- La subordinazione. Indica una frase che dipende da un’altra, quindi posta su un piano diverso.

“Non vengo perchè non mi sento bene”: la frase introdotta da “perchè” è una subordinata causale. Indica che tra le due frasi c’è un rapporto di causa effetto: non mi sento bene è causa del fatto che non vengo da te.

 

La frase e il controllo della sintassi

Nel momento stesso in cui componiamo una frase dobbiamo tenere presente la sua struttura in analisi logica.

Si distinguono tre tipi di frasi:

  1. La frase minima è composta da due elementi: soggetto, predicato verbale o nominale.
  2. La frase semplice ha senso compiuto ed è composta da verbo, soggetto, complementi o espansioni.
  3. La frase completa o complessa possiede le caratteristiche della frase semplice e più predicati e per ognuno di questi una “parte di frase” chiamata proposizione.

 

Esercizio.

Prendi un testo ed analizza le frasi contenute in base a questa tabella:

  1. E’ una frase semplice o complessa?
  2. E’ una frase principale, coordinata o subordinata?
  3. Quali sono le congiunzioni che la coordinano o subordinano alla principale?
  4. Scrivi 3 esempi di frase semplice.
  5. Scrivi tre esempi di frase composta con una coordinata.
  6. Scrivi tre esempi di frase composta con una subordinata.

 

E adesso, guardati un po’ di slide

Per concludere questa “lezione” un po’ pesantina, eccoti qualche stimolo visivo. Lascia un commento per ogni dubbio.

 


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