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Come sopravvivere da “ex-talent”: istruzioni per l’uso …

Creato il 11 aprile 2014 da Musicstarsblog @MusicStarStaff

suor cristina

Mentre si moltiplicano, anno dopo anno e puntuali ricompaiono all’orizzonte, a cadenza quasi regolare, le edizioni dei “talent” consolidati e con accettabile riscontro di pubblico, sebbene non più da “grossi numeri” come agli inizi, da “Amici”, a “X-Factor”, a “The Voice of Italy” e mettiamoci pure le versioni “baby” come “Ti lascio una canzone” e “Io canto”, è si può dire, “destabilizzante” il ricambio di “starlette” partorite in questo ambito che rimangono in carica il solo volgere di una stagione, un po’ come l’esistenza delle cicale o degli “uccelli di rovo”, sono gli incerti o piuttosto le amare beffe giocate dalla fama raggiunta troppo in fretta?in fondo, essere “Re per una notte” (film del 1983 di Martin Scorsese con Jerry Lewis e Robert De Niro), ossia “mattatori” del palcoscenico il tempo di un battito d’ali può riuscire a tanti, ma dopo il quarto d’ora di luci della ribalta, sparire è questione di un attimo e … avanti il prossimo/i prossimi o meglio “sotto a chi tocca”.

L’effetto è di un continuo, interminabile viavai e avvicendamento di “varia umanità”, su cui è difficile focalizzarsi, che scorre davanti agli occhi dello spettatore per il ciclo di esistenza “televisiva” che è consentito durare a questi personaggi, generando, in lui, più che altro, confusione e frastornamento. Il fenomeno delle “meteore”, in atto da anni, sta assumendo proporzioni particolarmente vistose, Maria De Filippi, interrogata a questo proposito, sui “desaparecidos” usciti dal suo “Amici” (fonte: “blog.you-ng.it) e sugli “aiuti” che invece regala a qualche (giusto un paio) ex-concorrente, ha così risposto “Non vedo cosa ci sia di male anche perché non canto al posto loro e non ho certo le capacità di mandare le persone a comprare i loro dischi … Se un cantante non piace, non c’è promozione che tenga”, il ragionamento non fa una grinza, lapalissiano, si direbbe, ma è poi vero che tutti i ragazzi che sono sfilati nella sua trasmissione e di cui non si sente più parlare o di cui si sente parlare poco non fossero dotati di talento e “non piacessero”?

Esistono altre chiavi di lettura, accanto alla sua, ma ci sarebbe da dilungarsi nell’elenco delle disuguaglianze di trattamento riservate dai “media” a tanti giovani cantanti di notevole merito e dei tentativi di oscurarli, a vantaggio di una manciata di loro colleghi, sempre di provenienza “talent”, che si cerca di far apparire agli occhi di tutti come “fuoriclasse” dalle doti eccezionali e conseguentemente, quindi, come tali, ospitati, decantati e pubblicizzati dappertutto e che possono contare, a differenza di altri meno “supportati” dalle “majors” e da preziose “amicizie”, su una distribuzione capillare dei loro prodotti discografici … e ci fermiamo qui.

the voice

Ma accanto alle difficoltà oggettive incontrate, come accennato, dai giovani artisti in un ambiente ostile e disseminato di insidie come quello dello spettacolo e alle porte spesso “blindate” con cui si scontrano sulla loro strada, fortunatamente entra in gioco un’altra componente, che non ha nulla a che vedere con investimenti, profitti e freddi dati contabili o tattiche di “marketing” ed è costituita dal pubblico, con la sua travolgente, irruente, irreprimibile forza emotiva e d’istinto e di “cuore” non certo da sottovalutare, infatti l’affetto che nutre per un personaggio che “elegge” a proprio beniamino e che si traduce nel seguirne i passi costantemente e acquistare la sua musica, gli permette di sopravvivere ugualmente, seppure con risultati meno eclatanti di quanto meriterebbe, ancora ad anni di distanza dall’uscita dal “talent” a cui ha preso parte, a dispetto della scarsa visibilità a cui chi “manovra la partita” dall’alto lo vuole relegare, indubbiamente l’amore, la tenacia, la passione, la perseveranza che questi ragazzi mettono nel loro lavoro, in cui continuano, nonostante tutto a credere, “pagano” e sono in grado di colpire molti, che non li hanno dimenticati.

amici13

La carriera di qualcuno di loro potrebbe essere un libro ancora “tutto da scrivere”?Probabilmente sì, relativamente, in particolare, a coloro che possiedono uno “zoccolo duro” di irriducibili che continua a sostenerli, certo, si tratterà di rimboccarsi le maniche, di faticare in proporzione molto più di altri “facilitati”, ma “chi la dura la vince”, una strategia perseguibile potrebbe anche essere l’ “autogestione”, ossia associarsi, porsi, tutti assieme, sotto una comune sigla discografica indipendente e fare serate, in pieno spirito collaborativo, esibendosi “collettivamente”, in modo da richiamare più pubblico e puntare ad espanderlo, cercando di raggiungere anche i piccoli centri, ovunque, “in tutti i laghi e tutti i luoghi”, di questi tempi non è permesso fare troppo i sofistici, l’importante è “apparire”, dimostrare che, artisticamente, si è più che mai “vivi” e “convincere”, possibilità di riuscita ce ne potrebbero essere, tentare non nuoce, dopotutto “L’unione fa la forza” …

Fede


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