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Come te nessuna mai....

Creato il 26 luglio 2012 da Lozirion
Come te nessuna mai....
E' mezzanotte, sono già passate 48 ore da quando la folla si avviava all'uscita di Villa Arconati, eppure il foglio virtuale di fronte agli occhi è ancora vuoto. Non è sindrome da pagina bianca, non è indecisione sulla frase iniziale, è soltanto che le emozioni forti hanno bisogno di tempo per essere assorbite, e lunedì sera le emozioni sono state talmente tante e talmente forti che il dubbio di non averle ancora afferrate completamente persiste nell'attanagliarmi. Il cuore è tanto pieno che rischia di scoppiare, nella testa continuano a girare i ritornelli delle canzoni, e quella frase, meravigliosa, che Patti Smith ha stampato nei cuori di chi c'era, quando nel furore esplosivo del finale ha urlato con tutte le sue forze "We are the people, sometimes we shine, sometimes we suck, but every time, every fuckin' night, we are free!"....
Libertà e speranza, sentimenti che traspaiono dalla frase di Patti e dalla sua grinta, sentimenti che si respirano sotto il palco della sacerdotessa in ogni secondo di un'esibizione che chiamare semplicemente "concerto" sarebbe di una banalità e di una superficialità mostruose. C'è stato molto di più lunedì sera, un'atmosfera di unità e di una sorta di appartenenza, è tutto lì, in quella frase, Patti sceglie bene le sue parole, e non dice "voi siete liberi", dice "NOI siamo liberi", noi, lei compresa, ed è questo il succo del discorso, è questa la vibrazione più intensa, quella di sentirsi tutti uniti nella stessa passione, quella per la musica, per il rock, e per le speranze di chi non molla mai. Non è stato un concerto, il palco c'era, ma era soltanto un ostacolo fisico che nulla ha potuto contro il carisma e la forza d'animo di Patti, che non se ne sta su un piedistallo a farsi adorare, canta (mirabilmente) e con le sue parole scende in mezzo alla folla e abbraccia tutti i presenti, prende per mano ogni persona del pubblico e fa da guida verso un idillio poetico strepitoso, tra i ritmi lenti delle ballate romantiche e l'energia atomica di chi a 66 anni ha ancora la forza di fare rock, quello vero e pregno di una passione viscerale che si tramuta in sudore sul palco, per uno show a dir poco travolgente. Si parte morbidi e si finisce spaccando tutto, letteralmente: all'ingresso in scena di Patti e della sua fidata band si attacca con "Redondo beach" tra gli applausi della folla divertita, mentre il saluto finale è affidato ad una versione indemoniata di "Rock'n'roll nigger", con i muri della villa che tremano e fortuna che ci sono le impalcature a reggerli, l'aria è più elettrica e infuocata di quanto la più dura metal band possa fare, Lei spoglia la tracolla della sua Fender nera, afferra le corde e le strappa, in un impeto di frenesia e passione le libera dalle limitazioni fisiche e fa librare il suono più in alto di quanto si potesse immaginare. In mezzo c'è tutto, ci sono quasi due ore di musica formidabile, ci sono sensazioni forti che aleggiano nell'aria ad ogni nota di questo incredibile crescendo ritmico ed emozionale, c'è il pubblico tutto che canta a squarciagola, ci sono brani nuovi e super classici, ci sono "Dancing Barefoot", "Distant Fingers", "Ghost dance" e "Banga", c'è persino "Pissing in a river" in una veste meravigliosa, ci sono la poesia romantica e la rabbia della ribellione, c'è un accenno di "People have the power" che fa saltare anche i sassi, ma soprattutto c'è lei, la sintesi al femminile del rock, una che non ha bisogno di fare l'alternativa, non ha bisogno di trucco e scenografia e se ne fotte di non essere alla moda o di non essere un sex symbol, parla e lancia i suoi messaggi, convinta e incisiva più che mai quando dice che noi italiani dovremmo essere orgogliosi che Emergency sia la creatura di un nostro (grandissimo) connazionale, imperativa quando invita tutti, nessuno escluso, a fare tutto ciò che è in nostro potere per aiutare i più deboli, perchè "Ogni vita umana è preziosa quanto le nostre", e commossa quando dedica "This is the girl" a Amy Winehouse nell'anniversario della sua scomparsa. Ma più di ogni altra cosa Patti è naturale, tanto spontanea da fermarsi nel bel mezzo di un discorso dicendo "Oh, look!" e indicando una farfalla che le volava vicino, o da salvare un ragno che camminava su un microfono dalle grinfie del chitarrista cattivo; non ha bisogno di niente che abbia a che vedere con l'apparenza, perchè il rock non è apparenza, è cuore, e Patti è un enorme cuore pulsante, aperto e sempre disposto a donare palpitazioni.... Non è stata una semplice sequenza di canzoni eseguite in maniera impeccabile, non è stato soltanto il poter dire di aver visto un'immensa icona della musica, è stata una delle esperienze più intense e appaganti che io abbia mai provato, una splendida suggestione dalle mille sfaccettature, riassunte dall'esecuzione finale di Hendrixiana memoria di "Rock'n'roll nigger" o dal delirio devastante di una "Gloria" passionale più che mai, o ancora dall'immancabile, densissima "Because the night", su cui gli occhi si sono fatti lucidi e una lacrima, inarrestabile, è scesa. Potere della musica, potere delle emozioni, potere di una donna davvero incredibile, potente, sensibile, romantica, rabbiosa, ribelle e anticonformista (davvero anticonformista, altro che le solite esibizioniste da quattro soldi), una donna che riesce ad essere rock in ogni istante e secondo ogni possibile definizione del termine, una donna che è stato un piacere e un onore vedere dal vivo, anche se con ogni probabilità lei direbbe semplicemente che lunedì si è trovata con un bel gurppo di amici per passare una bella serata.... Beh, in fondo è stato così, ed è anche per questo, cara Patti, che ti meriti tutti gli elogi che sto cercando di tributarti con queste mie parole ripetitive e molto più banali di quanto in realtà vorrei farle sembrare, lunedì sera una vibrazione tremenda mi ha letteralmente sconvolto, tanto che sono le 5 del pomeriggio e da 17 ore sto cercando invano di trasmettere quel che ho provato su questo foglio ormai lacero e consumato anche se virtuale, e ora ci rinuncio, non posso fare altrimenti, sapevo che saresti stata uno spettacolo ma mai avrei pensato ad una tale intensità, voglio solo dirti grazie, grazie di cuore Patti, come te nessuna mai....


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