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Come ti invento il Mito

Creato il 19 marzo 2011 da Giancarlo
Un tale Laureano Maia, indigeno tukano, della regione di Cabeça do Cachorro, municipio di São Gabriel da Cachoeira, nel nord est dello stato dell'Amazzonia ai confini con la Bolivia, intervistato sulla babele di lingue che si parla nella regione, dopo aver precisato di aver appreso il portoghese da suo padre, pensò che poteva perdere la sua lingua originale, domandandosi. “Perbacco, e adesso ? Come andremo a finire senza niente, senza cultura, senza mito, senza storia ?”Lo stesso continua che iniziò a recuperare la storia del suo popolo quando conobbe Judson, un adolescente di 16 anni pieno di domande. “Qual'è la mia etnia ? A chi appartengo ? Da dove veniamo ?” Per rispondere a tutte queste domande ricostruirono il mito tukano relativo alla creazione del mondo che sarebbe stato pubblicato per salvaguardare allo stesso tempo lingua e cultura del suo popolo.Secondo il novello Mito tukano, all'inizio non esisteva acqua, non esistevano alberi, non esisteva terra. Dove oggi c'è la Baia di Guanabara, Dio creò un serpente-canoa. Nel ventre di questo nacque l'umanità, con i vari gruppi etnici. Questi salirono lungo la costa brasiliana, dal sud in direzione nord, percorrendo tutto il litorale. Giunsero nei pressi dell'isola di Marajó, entrando quindi nel Rio delle Amazzoni.Navigarono lungo il fiume, giungendo al Rio Uaupés, alle cascate di Ipanoré. L'indio (come si autodefinisce il Maia), il negro, il bianco sarebbero sorti da questa cascata, e per questo motivo che è tanto grande. Ogni affratto della cascata rappresenta il sorgere di un'etnia.

Commento

Non è neppure pensabile ipoteticamente che gli indigeni dell'alta Amazzonia potessero conoscere il mare o la Baia di Guanabara, già anche l'isola di Marajó era fuori dal loro conoscimento, che non si estendeva oltre gli altopiani della regione.Ma poi questo Laureano Maia mi vorrà spiegare come i nativi, prima dell'arrivo dei conquistatori, sapessero che esistevano uomini bianchi e neri. Probabilmente la loro cultura, basata su un massiccio consumo di cenere di foglie di coca bruciate gli facevano vedere, tra i fumi dell'ebrezza, i popoli che sarebbero giunti di li ad alcuni secoli.Voler salvaguardare la cultura è buona cosa, ma inventare panzane, solo per fare felice il cronista, che poi stupidamente pubblica come verità, non aiuta i popoli indigeni a preservarsi, ma, al contrario, aiuta coloro che vogliono eliminarli o integrarli, usando proprio le invenzioni, come questa, per giustificarsi di fronte all'opinione pubblica.

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