Dopo aver depotenziato (ma non evitato) il referendum sul nucleare, l'esecutivo vorrebbe vanificare anche la consultazione sulla privatizzazione delle risorse idriche. Il ministro delle Sviluppo Paolo Romani prospetta un intervento ad hoc, un approfondimento legislativo che ha evidentemente il solo scopo di far andare in fumo la consultazione.
Il governo attua sistematicamente un grave esproprio di democrazia e di diritti che la Costituzione riconosce ai cittadini attraverso lo strumento del referendum, e tutto questo solo per lasciare il 12 e 13 giugno come unico quesito quello sul legittimo impedimento, sul quale guardacaso sembra che il Parlamento non intenda fare alcuna modifica o approfondimento legislativo.
Mai era accaduto prima nella nostra storia repubblicana che si approvassero in modo così strumentale provvedimenti (compreso quello di non accorpare i referendum con le amministrative facendo spendere allo Stato 350 milioni in più) che hanno come unico scopo quello di far saltare i referendum. Questo significa prendere in giro gli italiani.