• minzione frequente, soprattutto di notte;
• flusso di urina lento, debole e interessato da interruzioni;
• problemi di gocciolamento dopo la minzione;
• sensazione perenne di vescica non completamente vuota;
• disfunzione erettile (DE) o dolore durante l’orgasmo;
• sangue nelle urine o dolore e bruciore dopo la minzione.
Gli stessi sintomi sono, in alcuni casi, un segnale del cancro alla prostata. BPH, però, è molto comune e può essere risolta con un trattamento chirurgico. Questa patologia deve prima essere confermata attraverso le analisi delle urine, gli esami del sangue PSA e l’esame rettale. In presenza di BPH la prostata non necessita di rimozione. Occorre solo eliminare il tessuto in eccesso per liberare l’uretra e alleviare i problemi delle vie urinarie. Attraverso la chirurgia TURP (resezione transuretrale della prostata), si rimuove la parte di prostata in eccesso. Il ricovero previsto è di un giorno con applicazione di un catetere ed i sintomi scompaiono in breve tempo.
La PVP, invece è un’opzione meno invasiva eseguita ambulatorialmente. Inserendo una potente luce laser nell’’uretra, è possibile vaporizzare il tessuto prostatico in eccesso. La cateterizzazione dura di solito di meno rispetto alla TURP, i sintomi di BPH iniziano ad attenuarsi già il giorno successivo all’intervento ed il paziente può tornare dopo poco alla sua routine quotidiana. Nei casi meno gravi è possibile ricorrere ad alcuni farmaci per trattare BPH nelle sue fasi iniziali. Comunque, sia la TURP che la PVP sono due opzioni altamente sicure ed efficaci nel trattare BPH.