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Come trovare un maestro… o un Maestro?

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 20 aprile 2013  Autore: Alessio Candeloro

Come trovare un maestro… o un Maestro?Come trovare un Maestro nelle arti marziali? Cosa dobbiamo fare per arrivare a un tale grado di comprensione per poter essere definiti Maestri?

Prima di tutto dobbiamo completamente dimenticarci e non curarci dal volerlo diventare a tutti i costi. Di certo è una cosa che verrà con il tempo e con la pratica; nessuno raggiunge un alto livello solo guardandosi allo specchio o vedendo in un video che è decisamente migliorato rispetto ai primi anni di pratica… ne tanto meno uno diventa Maestro (con la M maiuscola) dopo aver ricevuto un bel pezzo di carta!

Ovviamente le ore passate sul tatami hanno la loro grandissima importanza e affinano tutto ciò che di grezzo c’è in noi. Ma saranno gli altri, con il vostro esempio di rettitudine, onestà e umiltà a decidere se siete esperti o Maestri. Negli anni ci siamo fatti impressionare da altisonanti gradi, e più un maestro aveva i gradi alti più bravo doveva essere. Beh ti posso assicurare (perché l’ho provato sulla mia pelle) che non sempre un alto grado è pareggiato da una grande abilità. C’è chi inganna, chi segue scorciatoie, chi addirittura inventa un grado alto pur di potersene fregiare.

Non chiedermi come fanno perché non voglio nemmeno saperlo… so solo che queste persone rovinano ciò che di bello c’è nelle arti marziali e, in alcuni casi, fortunatamente rari, rovinano la pratica dei loro allievi o, addirittura, una volta scoperti, fanno perdere la voglia a chi li seguiva con tanta fiducia e costanza. Il vero Maestro, ricordalo sempre, è colui che ha iniziato come noi. Siamo saliti tutti quanti un po’ timorosi la prima volta sul tatami. Il bello dei Maestri con la “M” maiuscola è che non si dimenticano le prime sensazioni.

Quindi, se devi scegliere un Maestro cercane uno che, durante le sue lezioni, mostra in prima persona ciò che bisogna fare, quando mostra una tecnica, o un semplice principio, non cambia le carte in tavola cambiando ogni volta un movimento perché si sbaglia ma non riesce, perché il suo ego smisurato glielo impedisce, di ammetterlo e ricominciare. Cerca qualcuno che segua dall’inizio sino a fine le lezione senza perdere d’occhio ogni allievo, che non si limiti a delegare ai Sempai, seppur bravi e meritevoli, la crescita e la preparazione dei Kohai senza poi nemmeno controllare il loro lavoro. Ovviamente un Sempai può avere l’incarico di mostrare a un altro atleta più inesperto qualcosa, è anche un bel banco di prova per aumentare le capacità di trasmissione e comunicazione del Sempai, ma il Maestro deve sempre avere occhio vigile per evitare che le informazioni trasmesse siano sfalsate per una qualsiasi ragione. E, la cosa secondo me più importante, è quella di trovare un Maestro che provi ancora gusto nel fare da uke ai propri allievi. Questo è un aspetto che io reputo (a torto o a ragione) fondamentale. Un maestro che ha perso la voglia di fare da uke è un maestro che ha perso la passione nelle arti marziali e che vive solo in funzione della routine.

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