Non c’è giorno che non mi chieda cosa ci faccia qui in Brasile. Non che mi stia lamentando. Mi piace stare qui, e sono abbastanza intelligente per capire che in molte cose il Brasile è migliore dell’Italia. Ma ci sono giorni che mi sento proprio come un pesce fuor d’acqua.
Io penso di essere l’esatto opposto di un brasiliano: non sopporto il caldo, odio il Carnevale, non mi piacciono i colori “forti”, non mangio a tutte le ore (ecc. ecc.) e, fra le altre cose, parlo sempre pochissimo. Insomma, sono un perfetto italiano chato e tedioso. I brasiliani invece, come ho detto, sono belli, colorati, simpatici e amano molto parlare del più e del meno, anche con persone che non conoscono. Questa è una cosa per me molto difficile da fare, quasi impossibile, perché, oltre ad avere un carattere molto introverso, sono nato e cresciuto con “non parlare con gli sconosciuti” e con “non t’intromettere nei discorsi degli altri” (cosa che mia figlia dovrebbe imparare!). Ma questa voglia di comunicare è una cosa buona, e spero col tempo di diventare un po’ più brasiliano di adesso.
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