Vi è mai capitato di correre, e dico correre, sulle scale di accesso all’aereo per prendere i posti migliori o perlomeno evitare di viaggiare separati dai compagni di viaggio? Vi è mai successo di vedere uno steward passeggiare per il corridoio con un sacchetto per raccogliere i rifiuti simile a quello che vergognosamente e di nascosto buttate alla mattina, sicuri che non vi veda nessuno tanto è lercio il sacchetto? Vi è mai successo di partire in ritardo perchè l’aereo ha perso il fatidico “slot” e quindi vi tocca aspettare un’ora e mezza seduti e zitti sull’aereo? Il tutto pagando un biglietto mica tanto low cost?
Si? Allora mi capite benissimo e immaginate cosa state per leggere..
No? Allora leggete…e, se arrivati in fondo non siete ancora convinti, bè…io vi avevo avvertito.
Perchè uno le vacanze le aspetta, le desidera, le sogna, le brama….passa l’ultima settimana prima della grande partenza con gli occhi a forma di palma e spiaggia…cincischia tra la scrivania e il bagno per passare il tempo ed evitare di lavorare più dello straminimo necessario (c’è chi lo fa tutto l’anno
) e viaggia con la mente nel luogo che presto raggiungerà anche con il resto del corpo.E il fatidico giorno arriva. E uno è contento. Io ero strafelice. Stanca morta (ma de che? Ah si di cincischiare…perchè anche quello, dopo un po’, stufa…) e desiderosa di vedere Formentera. Ci sono andata la settimana scorsa.
La conoscete? Un paradiso in terra, davvero.
Ma prima di arrivarci….devi passare per l’inferno.
Io una compagnia aerea del genere non l’avevo mai incontrata in vita mia. E dire che ho viaggiato sia su voli di linea normali (quelli che ti sfondano le tasche, per intenderci) sia sui low cost.
Una roba così non l’avevo mai vista. Maledetto il giorno…
Qualche sveglione fra di voi avrà già intuito di quale compagnia sto parlando. Ma visto che mi piace affidare nomi nuovi alle cose, persone, eventi che vivo e incontro nella mia vita, anche questa volta ( e diciamo che magari mi evito pure qualche denuncia) anche questa volta, dicevo, non farò eccezioni.
La chiamerò Rino Air.
E la Rino Air non vedrà più la sottoscritta fra i suoi passeggeri. Poco ma sicuro.
Datemi della cialtrona, della “puzzasottoilnasista”, della lamentona….avete ragione, che vi devo dire.
Io ancora discuto con il mio ragazzo sulla Rino Air perchè, a suo dire, se non ti sta bene non la scegli.
E io gli ho risposto: “E infatti io non l’ho scelta, sei stato tu, miseria ladra, a sceglierla!”. Al che non parla più. Per poco…
Quando mi ha detto che avremmo viaggiato con la Rino Air, ho avuto come un moto di, chiamiamolo, disappunto. Ma non avendoci volato prima, non me la sentivo troppo di giudicare. Avevo conosciuto la Rino Air, pensate un po’, in Australia, al fatidico corso di “markazzeting” che qualcuno magari ancora si ricorda. Uno dei compiti di quel corso era analizzare i successi di diverse aziende dal punto di vista del marketing. Io avevo scelto la Rino Air, quindi l’avevo studiata bene e le cose che erano venute fuori erano, come dire, da brivido. Perchè sti signori sono furbi assai, sono dei geni del marketing.
Non so se è vero, ma nessuno ha mai smentito che:
- usano piloti cadetti
- usano aerei di seconda mano
- il personale si lava e stira le divise da solo e a sue spese
- per andare in bagno devi pagare un euro (ma non su tutti i voli)
- avevano proposto di inserire sedili in verticale per stipare più persone, tipo carro bestiame, ma guarda caso l’ente per l’aviazione (e pure l’Unione Europea se non ricordo male) gli ha detto che non era davvero il caso. Il signore della Rino Air ha chiesto perchè. E quelli dell’ente, pensando ci fosse arrivato, gli hanno dovuto sottolineare che magari far viaggiare persone in piedi, su un aereo, non è il massimo della sicurezza…
Ma al Signore della Rino Air della sicurezza, del confort dei passeggeri, del servizio clienti, di ca…i e mezzi non gliene frega niente. Il loro slogan è: vuoi pagare poco? E allora accontentati se l’aereo decolla, sta in aria e atterra nell’aeroporto giusto. Di più, non puoi pretendere. O meglio, puoi pretendere tutto quello che vuoi, basta che paghi di più.
Ora non mi va di parlare di responsabilità sociale dell’impresa, etica, diritti..etc….un imprenditore mi risponderebbe che sono tutte stupidaggini, che alla fine all’azienda importa solo fare i soldi e quindi il Signore della Rino Air è un gran furbone e merita di guadagnare tutti i soldi che guadagna.
Io non sarei d’accordo con un ragionamento del genere, ma non voglio parlarvi di questo.
Vi illustro semplicemente quello che è stato il mio viaggio. Poi deciderete voi se continuare a foraggiare questo Signore o evitarlo come la peste.
L’aereo ovviamente non partiva da Milano Malpensa, ma da Bergamo. Costa meno (per loro, non per noi).
E va bene.
Arriviamo allo scalo. Facciamo il check in. Durante l’attesa, vedo alcune ragazze al bancone che, in preda all’ansia, iniziano a svuotare la valigia: il loro bagaglio superava di un chilo il peso consentito.
Quello che imbarchi deve pesare al massimo 15 chili, ma il bagaglio a mano può pesare fino a dieci chili. Ci vedete una logica? Io no, ma magari sono scema io. Quando ho volato con la Virgin Airlines (compagnia low cost in Australia) il bagaglio da imbarcare poteva pesare 23 chili e quello a mano non poteva superare ( e qui si che ci vedo una logica) i sei chili.
Io ho dovuto mettere poco in valigia per paura di superare il limite e non potevo portarmi il trolley perchè o porti il trolley sull’aereo o uno zaino, tutti e due è vietato! Ho visto donne infilare con sforzi sovra umani la borsa che da sola avrà pesato 4 chili dentro il borsone o il trolley, perchè altrimenti non le facevano partire! Ci rendiamo conto? dov’è la logica imprenditoriale in una regola stupida come questa? Io non ci arrivo…
Le due ragazze che ho visto svaligiare la propria valigia al check in, hanno tirato fuori asciugamani e altre cose abbastanza pesanti, poi hanno fatto ripesare il bagaglio che, con il peso giusto, è stato accettato e fatto passare sul nastro. Ma io non ho mica capito che fine hanno fatto le cose che hanno tirato fuori…
Ho idea che le abbiano lasciate a Bergamo….
Certo, se paghi i chili concessi aumentano miracolosamente. E la Rino Air lo fa apposta a mettere limiti così restrittivi, così è facile che sfori..ma visto che ci tieni alla tua roba, loro contano sul fatto che pagherai pur di non perderla.
Le due tipe hanno preferito perderla…brave, hanno fatto bene, alla faccia di Rino!
Io arrivavo a 12 chili. Ho avuto così paura di sforare che in pratica in valigia non ho messo niente!
Ma che me la sono portata a fare?Detto questo, passiamo al momento clou. L’attesa al gate.
Tutti appostati, tipo al nastro di partenza, per prendere i posti strategici sul pullmann ed essere i primi a correre su per le scale e prendere i posti migliori.
Perchè la Rino Air non assegna i posti.
Ci rendiamo conto?
Cosa può costare alla compagnia un software del piffero per assegnare i posti? Pure il cinema della parrocchia assegna i posti ormai, dai!!!!
Lo fanno apposta. Se ne strafregano delle persone. Ti trattano come bestie. Ma manco le mucche quando le fanno rientrare dal pascolo le trattano a sto modo, almeno il pastore cerca di dare loro un ordine nell’accesso alla stalla! Poi alla fine le fa a fettine per le costolette, ma fa niente….
Ovviamente, io e il mio lui eravamo in fondo a questa fila. Siamo esattamente opposti. Io prendo fuoco per nulla, lui non si accende neanche se gli dai fuoco. Io mi lamento sempre di tutto e tutti, a lui invece va bene qualsiasi cosa. Siamo perfetti insieme
Ecco, durante l’attesa, vedendo che eravamo in fondo alla fila e intuendo che saremmo arrivati tardi sull’aereo…ho cominciato a sentire un lieve bruciore di stomaco. Lui era pacifico, beato e tranquillo. Ma come fa?? Sembra più lui australiano che in Australia non c’è mai stato!
Le porte, stile stalla, si sono aperte e le mucche, noi, siamo partiti all’assalto del pullmann che ci avrebbe portato davanti l’aereo.
Siccome la fortuna è cieca, ma la sfiga ha la vista lunga….ci capita qualcosa pure sul bus.
Ci sediamo attaccati all’uscita, io pronta a scattare per prendere i posti mentre lui, tranquillamente, senza fretta, mi avrebbe raggiunto dopo. Con calma.
Prima che le porte si chiudessero, entra una coppia di anziani. Io e lui facciamo il gesto di alzarci e chiediamo alla signora se vuole sedersi, ma lei rifiuta gentilmente.
Dopo circa un minuto di viaggio (l’aereo era in fondo alla pista, ovviamente) la signora mi chiede di sedersi. Capisco subito che c’è qualcosa che non va: ha l’espressione vacua ed è pallida, ma immagino sia per il caldo. Mi alzo, e lei non è che si siede, si lancia sul mio sedile e praticamente si spalma sul mio ragazzo, il quale per rispetto ( oppure perchè non sapeva proprio che fare) non dice niente e non muove un muscolo.
A me scappa un sorrisetto, perchè immagino che la signora sia semplicemente goffa e stanca. Ma mi accorgo che c’è davvero qualcosa che non va, perchè la signora non si muove più.
Le tocco la spalla, le chiedo se sta bene, ma non mi risponde. Quando il pullman si ferma, il resto delle “mucche” scende e corre verso l’aereo, incurante di quello che stava avvenendo sul bus. Gli unici scemi che rimangono per capire che succede siamo io e lui. E il marito che quasi quasi è più preoccupato di non avere il posto sull’aereo che della moglie che sta collassando. Non ha fatto nulla, si è limitato a guardarla.
Sono corsa io fuori a chiamare gli addetti alla sicurezza per segnalare la cosa.
Mentre la signora veniva soccorsa io e lui siamo saliti, ultimi, sull’aereo.
Due pirli.
Meno male (pensa te la fortuna alle volte..) che c’erano due posti liberi lato corridoio, sulla stessa fila.
Ci siamo seduti. E dopo un secondo il pilota se ne esce con: “Signori e signore, grazie per aver scelto Rino Air…bla bla bla…è il comandante che vi parla ( ma dai?) tra poco decolleremo….ma se non vi sedete subito, rischiamo di perdere lo slot e di partire con un’ora e mezza di ritardo”
?????????
Nell’aereo è calato il silenzio. Non fiatava più nessuno. Tutti seduti. Tutti fermi. Tutti a domandarsi cosa fosse sto belin di slot….
Ma l’aereo non partiva. La signora era ancora sul bus, ma si era ripresa. L’ho vista salire sull’aereo. Ero contenta perchè stava bene, ma avevamo perso il carpe diem-slot del piffero e quindi….siamo partiti mezz’ora dopo: c’è andata ancora bene, dai!
Durante il volo se vuoi comprarti da bere e mangiare devi pagare…e questo lo posso capire. Capisco meno che il personale non sia dotato di un carrello per ritirare i rifiuti dei passeggeri: usano sacchetti di plastica bianchi.
Di quelli che poi quando sono pieni li annodi e speri che non colino e corri fuori a buttarli prima che sia troppo tardi. Ecco, il personale girava con questi sacchetti, mettendo qualsiasi cosa (almeno quello che ho visto io) manco fossimo in un campeggio.
Ripeto, io ho volato con compagnie low cost, in Australia mi spostavo con la Virgin Blue…che in confronto alla Rino Air è lusso estremo…allo stesso prezzo! No anzi meno, perchè da Sydney a Melbourne (andata e ritorno) ho pagato 100 dollari….da Bergamo a Ibiza, tra un balla e l’altra, ho pagato 400 euro. Vi sembra così tanto low cost?
Vicino a me, all’andata, c’era una giovane coppia. Lei era una fervida sostenitrice della Rino Air e ha avuto pure la faccia di dirmi: “Sai, se annullano il volo loro non ti rimborsano. A me lo hanno annullato tre volte, ma che vuoi farci, ormai mi sono affezionata!”. Ma tu sei abbelinata, altro che affezionata!
Cioè, se non ti fai l’assicurazione, questi annullano il volo e tu rimani con il biglietto in mano e la faccia da cog…ne in aeroporto. E tanti saluti..anzi no, “Torna a volare con la Rino Air, magari la prossima volta non te lo annulliamo il volo!”
Durante il viaggio poi, l’aereo ha ballato non poco. A un certo punto abbiamo preso un vuoto d’aria (il mio ragazzo dice che i vuoti d’aria non esistono, è il vento che cambia o una roba del genere, non ho capito) che per poco, io che non ho per niente paura di volare, faccio scendere giù Cristo in persona.
L’abbelinata della Rino Air vicino a me per poco non sviene.
E non vi dico come è stato l’atterraggio. L’aereo ha dondolato un po’, ci ha pensato un po’ su e poi ha deciso di atterrare.
Per carità, ste cose succedono anche con piloti esperti, ci mancherebbe. E a dire il vero il volo è stata l’ultima cosa ad avermi dato fastidio. Ma ho incassato la soddisfazione di sentire dire all’abbelinata che forse forse la prossima volta ci pensa prima di prendere la Rino Air.
La vacanza a Formentera è stata invece talmente stupenda da avermi fatto dimenticare quel viaggio.
Ci ha pensato il ritorno a far riemergere il trauma….
L’unica differenza con l’andata è che io ho dormito tutto il tempo, quindi se l’aereo ha ballato non lo so.
Ma siamo partiti in ritardo. Cioè, già prima del check in abbiamo visto che l’aereo accumulava ritardo.
Ma il pilota, una volta a bordo, ha avuto la faccia di dirci: “Signori, se non vi sedere entro 4 minuti rischiamo di perdere lo slot e di partire tra un’ora e mezza”. Di nuovo? Come, sei tu in ritardo e ora è colpa nostra ste perdi sto belin di slot che ancora non ho capito cosa sia???
Ho visto gente sedersi in un secondo e urlare: “Dai, siamo seduti, parti!!!!!!”. Ve lo giuro.
Siamo partiti in tempo secondo voi?
No. Siamo decollati 40 minuti dopo. Che aggiunti al ritardo che aveva già accumulato, ha significato l’arrivo a destinazione un’ora e un quarto d’ora dopo. Che magari per voi non è tanto, ma quel ritardo mi ha fatto perdere l’ultimo treno utile per Genova.
Così il mio lui, che vive a milano, mi ha dovuto accompagnare a casa.
In macchina io non ho più parlato della Rino Air, ma sono sicura che anche lui, come l’abbelinata, la prossima volta ci penserà due volte prima di scegliere sta compagnia.
Non tanto per i disservizi, ma per non sentirsi scassare i maroni dalla sottoscritta: pensate davvero che per tutto il viaggio io sia stata zitta zitta, buona buona?
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
La Maga brontolona