Magazine Maternità

Come una scimmia urlatrice.

Da Wising
Come una scimmia urlatrice.Alzi la mano a chi non succede mai.
Di perdere irragionevolmente la pazienza, proprio con quei nani tenerissimi, paffutelli e dai grandi occhi meglio noti come figli.
Io questo fine settimana.
Sembravo la strega cattiva delle fiabe, la più cattiva che mi viene in mente, quella di Hansel e Gretel.
E' che, lo ammetto, arrivo al punto di non sopportazione.
Più sono stanca, distratta da altri pensieri o preoccupata per qualcosa, più questo punto è vicino nello spazio-tempo che passo con Cigolino.
Da quel punto in poi mi da fastidio tutto: dal contatto fisico a Peppa Pig (Peppa mi da fastidio a prescindere in realtà).
Dovrei allora sparire, immergermi in un silenzio qualunque, dedicarmi a contare petali di margherita, i fagioli nel vaso o cose così. Per calmarmi.
Di carattere io sono pacifica, ma proprio.
Anche pacifista.
Sono quella che non alza la voce, che se mai si adombra come il cielo in un temporale estivo, che cerca sempre di mediare, anche solo tra me e me.
Niente.
Cigolino mi fa oltrepassare i miei limiti, così sapientemente costruiti e rafforzati in tanti anni.
Allora scappa il rombo di un "Cigolino BASTAAAAA!" che secondo me lo sentono anche i palazzi intorno e lui che si gela per almeno un minuto.
Allora decido di non dargli retta più, mai più.
Ma tipo al 50mo "mamma-mamma", cedo di schianto.
Sento proprio ogni singola mia cellula che ha un'ola di insofferenza.
GF è molto più bravo, ha più pazienza, sa come fare.
Io no. Io mi innervosisco. E sto male per questo.
Mi sento acida.
Mi sento impreparata e fuori luogo, non all'altezza.
Aufff, mica bello eh.
Faticoso anche.
E' che ancora non ho trovato il rimedio giusto, non solo per calmarmi, ma per evitare di lanciare urla belluine che non servono a nulla, peraltro. Anzi, al contrario: più urli e più perdi in credibilità ed efficacia.
Salve, sono la scimmia urlatrice, quella del terzo piano.
Poi io odio gridare, mi da proprio fastidio fisico, non riconosco nè la mia voce, nè me.
Insomma.
Che faccio, mi do al running (che detesto) per scaricare le energie negative, al lancio del peso o tinteggio le pareti di casa? Non so.
Voi che rimedi avete?
Crescere un figlio richiede molta pazienza. Soprattutto da parte del figlio.
El Perich (Jaume Perich Escala), Autopista, 1971

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog