Del salasso fatto a Wojtyla poche ore prima che morisse, perché il sangue fosse conservato in un’ampolla a futura reliquia, ho già parlato in gennaio (qui), sollevando alcune questioni:(1) di ordine clinico (dove si è visto mai che si salassi un poveraccio che versi in quelle condizioni? e quale medico può aver agito – scientemente, c’è da presumere – contro ogni buonsenso, prim’ancora che contro l’interesse del paziente?);(2) di ordine teologico (destinare all’adorazione dei fedeli la reliquia di un santo che ancora non è stato proclamato tale – e siamo prossimi all’idolatria – è moralmente legittimo? da quale tradizione pesca, a quale simbolo si ispira, che cazzo mi significa, questa procedura?);(3) di ordine legale (certamente il salasso fu idea del segretario personale di Wojtyla, Dziwisz, ma non sappiamo se col consenso informato del paziente; certamente in territorio italiano, al Policlinico Gemelli; e abbiamo detto che sul piano clinico – col paziente consenziente o meno – è come dare una spintarella a chi sta sull’orlo di uno sprofondo: se non v’è stata colpa, se non v’è stato dolo, com’è potuto capitare che non si sia potuto mettere in primo piano – proprio col papa, proprio col vicario di Cristo – l’interesse del paziente, e la dignità della sua persona?).
Lasciavo decantare la faccenda, fino a ritrovarmela dinanzi, oggi.
Era su L’Osservatore Romano, piccina picciò, a pag. 6, infrattata tra una foto e un calendario liturgico. Ben altro rilievo si dà all’ostensione di reliquie di santi semisconosciuti, qui invece la notizia è quasi sussurrata. Non c’è paesino che non abbia una chiesetta nella quale stia gelosamente custodita una Rotula di Santa Putipilla o una Uallera di Santo Scorfano, che quando va in processione muove soldi dalle casse del Comune o della Regione, pigliandosi il suo bravo paginone su Avvenire. Qui, al contrario, si dà notizia dell’ostensione di un tessuto nobile come il sangue, pure bello fresco, e sangue di un santo con i controcoglioni, addirittura un Magno – e si spiccia la cosa in un quarto di colonnino?Viene il sospetto che la reliquia poco stagionata meriti una adeguata affumicatura prima di essere esposta all’adorazione di più comuni salami. E che del santo non si butti mai niente. Anzi, che il trattamento del santo vada ottimizzato. Quattro ampolle, mica una. Però equamente distribuite, come una tunica giocata a dadi sotto una croce.Prosaicamente: al moribondo era stato prelevato del sangue mica per spacchettarselo da vivo, ma per metterne da parte, “in vista di un’eventuale trasfusione”. Ma si può essere così stronzi?