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Come utilizzare bene i social network

Da Soloparolesparse

Da qualche tempo ho in mente di preparare questo post per segnalarvi come la Treccani sta gestendo in maniera egregia i social network in cui ha deciso di aprire un proprio profilo.

Nessuna esagerazione, niente di indimenticabile, ma sicuramente una gestione corretta e pulita (intelligente mi spingerei a dire) degli strumenti… con una sorpresa finale curiosa e simpatica.
Nota a margine: non ho chiesto se Treccani gestisca in proprio queste pagine o se si appoggi ad una società esterna.

Come utilizzare bene i social network: il caso Treccani

Il discorso è in realtà molto semplice.
Una fanpage su Facebook (con oltre 3000 fan) e un account su Twitter (con più di 900 followers).
Il fatto che le due pagine siano gestite con gli stessi aggiornamenti è l’unico aspetto negativo della questione, ma ci permette un discorso più veloce e comune.

Quali sono gli aspetti positivi?

  1. attenzione alla cronaca
  2. coinvolgimento degli iscritti
  3. attenzione agli iscritti

 Vediamoli punto per punto.

Come utilizzare bene i social network: il caso Treccani

Attenzione alla cronaca.
Chi gestisce le pagine sfrutta le notizie di cronaca per rilanciare le proprie pagine.
Nell’esempio qui sotto la notizia che Wikileaks ha rivelato particolari relativi a torture scoperte in Iraq è l’occasione buona per rilanciare la voce tortura dell’enciclopedia Treccani.
Questo è probabilmente il principale e più funzionale aspetto della gestione delle loro pagine.

Come utilizzare bene i social network: il caso Treccani

Coinvolgimento degli iscritti.
La tecnica è quella classica dei quiz. Nell’esempio si chiede chi è Laszlo Birò. L’obiettivo non è quello di premiare ma di coinvlogere anche perchè la risposta è già riportata direttamente nella voce dell’enciclopedia che è ovviamente linkata immediatamente sotto.

Come utilizzare bene i social network: il caso Treccani

Attenzione agli iscritti.
Questo dovrebbe essere un punto scontato e ovvio per chiunque abbia degli account sui social ma per le aziende non sempre è così.
Treccani non fa mai mancare le proprie risposte alle domande degli utenti (sia su Facebook che su Twitter) e sul social dell’uccellino segue anche costantemente più di 400 persone.

Tre punti semplici e funzionali.

Per completare il panorama vi segnalo che esiste anche un account Youtube con video di approfondimento su argomenti di attualità (non cronaca, attenzione!). In questo caso però la pagina è ancora acerba ed alla ricerca di un suo spazio e di una sua definizione.

In conclusione (complimenti a parte) c’è l’ultimo video promozionale realizzato esclusivamente per il web (credo).
Ed anche qui c’è da apprezzare l’abilità nello sfruttare quanto la socialità web ha offerto negli ultimi mesi.
Ricordate il tormentone estivo del calippo e ‘na bira?
Questi signori hanno sfruttato la diffusione virale di quel video per realizzare una propria pubblicità che lo richiama direttamente.
La forza del video Treccani è senz’altro l’aver sfruttato un virale già bello pronto, ma non sottovaluterei il fatto che il video è teoricamente l’esatto opposto di quanto Treccani offre: massa e ignoranza per promuovere un prodotto che storicamente è simbolo di èlite e cultura.

Il video è questo.


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