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Come valorizzare nei propri figli talenti ed abilita’

Da Thewomoms2013

 

Fino a pochi anni fa si pensava che il quoziente di intelligenza (Q.I.), che misura un’intelligenza solo di tipo “linguistico matematico”, fosse l’unico modo per definire se una persona è dotata o non è dotata di un buon intelletto. Per fortuna sono sopraggiunti nuovi studi e tanti scienziati che hanno dimostrato come non si può definire una persona intelligente in base al risultato positivo dei quiz per misurare il Q.I., perché i test Q.I. fanno riferimento ad una serie di capacità linguistiche, simboliche e matematiche proprie esclusivamente di un tipo di cultura (quella occidentale). I Q.I. non evidenziano, ad esempio, il talento per la musica o l’abilità nel ballo, nella pittura, nella scultura, nella recitazione, nella progettazione o nella direzione di un gruppo di lavoro.

Lo studioso più illustre che ha rivoluzionato il modo di vedere statico delle intelligenze è Howard Gardner.

Gardner è uno psicologo dell’età evolutiva e neuropsicologo americano: a lui dobbiamo la teoria delle intelligenze multiple, per cui non esiste un’intelligenza unica, con la quale si nasce e si convive tutta la vita, ma tutti gli esseri umani sono dotati di un numero variabile di abilità, relativamente indipendenti fra loro.

 

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Gardner, nella sua prima formulazione della teoria, ha descritto sette tipi di intelligenza:

  1. Intelligenza logico-matematica;
  2. Intelligenza linguistica;
  3. Intelligenza visivo/spaziale;
  4. Intelligenza musicale;
  5. Intelligenza cinestetica, intesa come il controllo e coordinamento dei movimenti del proprio corpo e la manipolazione di oggetti esterni per fini funzionali o espressivi;
  6. Intelligenza interpersonale, ossia le abilità di interpretare le emozioni e gli stati d’animo, le intenzioni, i sentimenti degli altri;
  7. Intelligenza intrapersonale, cioè la capacità di comprendere le proprie emozioni, intenzioni e desideri, descriverli e utilizzarli in forme socialmente accettabili.
  8. Gardner ha aggiunto successivamente un’ottava intelligenza, quella naturalistica.

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Grazie a questa teoria si sta iniziando a capire che ogni bambino ha la possibilità, se messo nelle condizioni adatte, di brillare in un certo tipo di intelligenza e ciò vale anche per i soggetti tradizionalmente considerati poco portati per le materie scolastiche (quanti bambini certificati come DSA, portatori di difficoltà di apprendimento, se messi in una condizione diversa di apprendere potrebbero raggiungere ottimi risultati?). Secondo Gardner l’educazione, soprattutto a scuola, DEVE essere individualizzata, anche attraverso l’uso delle tecnologie, in primis il computer e soprattutto internet, il cui utilizzo insegna alle persone la conoscenza attualmente più importante: procurarsi il maggior numero di informazioni possibili. Purtroppo le nostre scuole continuano a valorizzare le abilità linguistico matematiche per cui, i bambini che hanno più abilità in questo tipo di intelligenze, sono considerati più bravi degli altri. Ma la teoria di Gardner, che, per fortuna si sta sempre più diffondendo, offre ai genitori e agli operatori scolastici una prospettiva nuova sul modo di considerare l’apprendimento dei bambini.

 

Anche i genitori possono sostenere e valorizzare i talenti dei figli. Come? Cercando prima di tutto di capire quali sono le abilità dei propri figli e metterli nelle condizioni di tirarle fuori, considerando questi fattori:

  • inserire il corpo, la fisicità nell’apprendimento. L’intelligenza ha inizio nel corpo… quando sono piccoli non conoscono tutto attraverso l’apparato senso motorio? Anche forme complesse di intelligenza logica sono riconducibili al corpo;
  • potenziare la fantasia;
  • dare libera espressione delle emozioni;
  • creare contatti umani di qualità;
  • essere pazienti, ottimisti, fiduciosi verso vostro figlio e così rispettare il suo ritmo di apprendimento;
  • tenere in famiglia un buon regime alimentare, ricordatevi, ad esempio, che troppi zuccheri creano agitazione e iperstimolazione (sull’alimentazione nell’infanzia vi consiglio di leggere, anche se avete figli già grandi, il libro di Michela Trevisan “Svezzamento secondo natura” Terra Nuova Edizioni);
  • sviluppare tutti i sensi nel bambino, circondandolo di oggetti che si possono ascoltare, vedere, toccare, annusare, assaggiare.

In secondo luogo è necessario collaborare serenamente con i docenti per aiutarli a capire meglio le potenzialità dei bambini, senza invadere il lavoro di nessuno ma appunto collaborando.

 

Dott.sa Elena Carradori



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