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COME VENTO RIBELLE di Francesca Prandina

Creato il 17 luglio 2015 da Linda Bertasi @lindabertasi
Oggi vi presento un romanzo che mi sta molto a cuore, perchè a scriverlo è stata un'amica con una grande passione che ci accomuna: la storia e in particolar modo la guerra di secessione americana.
Oggi conosciamo più da vicino "Come vento ribelle" di Francesca Prandina, autrice che ho già avuto il piacere di ospitare nel mio blog.
COME VENTO RIBELLE di Francesca Prandina
SINOSSI: Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell'esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Quell'ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l'educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.
Carson City 1858. Marie è una donna sposata con un ufficiale dell'esercito. Madre di tre figli, due dei quali hanno seguito il padre nella carriera militare, tenta di inculcare un'educazione all'unica figlia femmina Sabrina, augurandosi che impari le buone maniere, nonostante l'ambiente prettamente maschile in cui sono costrette a vivere. L'occasione per evadere dal Texas arriverà con il peggioramento delle condizioni di salute della madre di Marie che la indurrà a partire per Boston, lasciando la figlia alle cure del padre che si vedrà costretto ad accoglierla nel forte in cui presta servizio.
Qui, Sabrina potrà trascorre un po' di tempo con i fratelli, quasi degli sconosciuti per lei. La ragazza adora la vita all'aria aperta, adora cavalcare e gli abiti maschili la allettano più di crinoline e pizzi.
Sabrina è indomita e vivace, educarla si rivelerà più duro del previsto per il genitore, ma i venti di guerra incombono anche su quelle terre e non sarà facile proteggere la figlia dalle sue sferzate.
Il romanzo si apre con un prologo di forte impatto emotivo: sotto la pioggia battente Sabrina osserva il cadavere di un uomo, è stata lei a freddarlo, avvolta in una divisa azzurra che rivela la natura nordista del capo d'abbigliamento. Dietro di lei, un Confederato sopraggiunge per inseguirla e forse vendicare il compagno. Fango e lacrime la fanno da padrone e il cuore di Sabrina batte all'impazzata. 
Immediatamente veniamo catapultati nell'ambientazione che caratterizzerà buona parte delle pagine: combattimenti, inseguimenti, prigionieri costretti a subire le anghierie di comandanti che amano il colore del sangue e vederlo scorrere davanti ai loro occhi. 
COME VENTO RIBELLE di Francesca Prandina
'Aveva fatto una pazzia ... nessuno avrebbe capito che si sentiva più a suo agio nascosta in panni maschili che non in un convento fino all'età di ventuno anni. Pèrchè nessuno comprendeva che lei voleva essere indipendente e non sempre sottomessa a qualcuno, che fosse suo padre, un convento o un marito? Preferiva rinunciare alla sua femminilità e rimanere travestita per sempre se quello era l'unico modo di avere gli stessi privilegi degli uomini.'
Il periodo storico è quello della guerra di secessione americana, per tutto il romanzo il denominatore comune saranno forti popolati da militari, campi di addestramento e di battaglia situati nei luoghi più disparati, sfidati da un clima ostile, cibo che scarseggia e condizioni igieniche pressochè nulle.
Tra le scene che ho apprezzato maggiormente ce n'è una in particolare ed è quella che si svolge a  Natale, sulle sponde di un fiume,  in cui confederati e unionisti si ritrovano sui versanti opposti a guardarsi negli occhi e rimanere inermi, fingendo di non essersi avvistati. Questo è un passo molto importante che ci mostra quanto la guerra civile americana sia stata lunga, straziante e stancante in un certo qual modo, almento per il Sud: non si sapeva più per chi e per cosa si stava combattendo e dove tutto ciò li avrebbe condotti.
La caratterizzazione dei personaggi è molto intensa, a tratti sconvolgente. Oltre ad alcune personalità che hanno fatto la storia della guerra civile, scopriremo una protagonista diversa, un'anti-eroina che non sempre si fa amare dal lettore. Sabrina è una ragazza impavida, coraggiosa, ribelle come il vento ci suggerisce il titolo. E' una ragazza cocciuta, che non si arrende di fronte agli ostacoli, capace di camminare sola in una landa in piena notte o di traverstirsi da uomo e farsi impiegare come "corriere" sul campo di battaglia. E' capace di stare in piedi di fronte a Generali come Ulysses S. Grant senza battere ciglio, senza la paura di far valere le proprie opinioni. 
In alcuni momenti l'avrei presa a schiaffi per riguardo del povero padre, costretto a gestire una figlia di quella portata. Ma Sabrina è anche una ragazza che affronta un viaggio interiore, che maturerà nel corso degli anni.
Uno dei personaggi che ho adorato è suo fratello Johnatan, nonostante il carattere brusco trovo sia un uomo con del potenziale, con una dolcezza e nobiltà d'animo importanti, l'ho trovato sexy e irresistibile in alcuni momenti. E ho detestato la madre di Sabrina, secondo il mio parere rappresenta tutto quello che un genitore non dovrebbe essere a cominciare dal suo abbandono del tetto coniugale, dal suo infilare la testa sotto la sabbia, ignorando i doveri verso marito e figli, alla sua testardaggine nel voler trovare un partito per la figlia, ignorandone la natura violenta.
COME VENTO RIBELLE di Francesca Prandina
'Era giunto il momento di dimostrare a se stessa che credeva in quello che stava facendo e che non si era arruolata solo per sfuggire a suo padre. Doveva essere forte. Poteva cavarsela in battaglia, aveva faticto per imparare a maneggiare le armi e non valeva meno degli altri a cavallo: il suo posto era nell'esercito adesso. Questo pensiero la rincuorò e, stringendo più forte il fucile, si diresse verso i compagni.'
La scrittura della Prandina è scorrevole e fluida, qualsiasi lettore si può accostare a questa storia anche se tratta di guerra e di un periodo storico difficile, la scelta dell'autrice è stata proprio quella di voler utilizzare un gergo moderno, contemporaneo se vogliamo, per rendere più facile la comprensione del testo. Un aspetto particolare è quello di utilizzare nei dialoghi la terza persona singolare anche se ci troviamo nel diciannovesimo secolo, una decisione che personalmente non condivido del tutto ma che risulta comprensibile, basti osservare i Grandi del passato, molti di questi ne fecero uso in testi di ambientazione simile a questa. Personalmente, preferisco la seconda persona plurale, il cosidetto "voi", ma non mi sento di condannare questa scelta che si riduce a pochi dialoghi dal momento che ci troviamo comunque in un ambiente militare confidenziale per gran parte del testo.
I temi di questo romanzo sono: la ribellione, il coraggio, il conflitto bellico, gli ideali di libertà e di eroismo e il ruolo della donna intesa, qui, come un grido di protesta contro una condizione che la vuole assogettata alla prevaricazione maschile, a dimostrazione che il coraggio non dipende dal proprio sesso.
Uno dei messaggi del libro è evidenziato dalla contrapposizione di ambienti data dalla città di Boston e dai campi di battaglia. Paradossalmente, Sabrina si sente molto più in gabbia tra trine e merletti, a sorseggiare tè e accettere le attenzioni di partiti discutibili, piuttosto che digiunare e vivere di stenti, ricevere scudisciate e punizioni. E qui sta una delle morali del romanzo: solo la costrizione fa paura a causa della libertà che si è costretti a sacrificare, Sabrina preferirebbe morire sul campo di battaglia piuttosto di rinchiudersi in una villa lussuosa.
Un'altra tematica dominante è il rapporto padre-figlia che vede due individui più simili di quanto immaginino, separati dall'orgoglio che ne contraddistingue il carattere. Una lotta impari che li porterà su due versanti opposti, divisi da una barriera di silenzi e rancori destinata a sgretolarsi nel fango di trincea.
COME VENTO RIBELLE di Francesca Prandina
'Il ricordo della sua voce le toglieva il respiro e le faceva stringere lo stomaco in una sensazione dolorosa, ma anche piacevole. Era una specie di tormento che le faceva venire i brividi, una sensazione mai provata prima e si sentiva le orecchie ronzare e il sangue scorrerle più veloce nelle vene, come in una sorta di strana eccitazione.'
C'è anche spazio per l'amore in questo romanzo nonostante l'impronta bellica e la focalizzazione dell'autrice sul ruolo della donna all'interno dell'esercito, questo è forse il primo romanzo che mi fa amare più i personaggi maschili che femminili e non sono rimasta indifferente neppure al fascino del Confederato che Sabrina incontrerà sin dalle prime pagine del romanzo. Ma non voglio svelare altro, posso solo dirvi che c'è una storia d'amore ma si discosta parecchio dall'idea tradizionale che ne abbiamo, pur essendo coinvolgente al punto giusto. 
"Come vento ribelle" è una storia di coraggio e di eroi, è la storia di una donna caparbia, capace di sopravvivere alle punizioni, alle torture, capace di resistere sui campi di battaglia, di vivere nell'esercito ed essere rispettata per questo dai suoi superiori.
E' la storia di una donna ribelle come il vento, che preferisce i calzoni alle stecche di balena, che vuole essere libera di scorazzare nei campi con l'aria che le soffia tra i capelli.
Se amate le storie di coraggio e di donne implacabili,se amate le dinamiche famigliari e il sottofondo della guerra civile, questo romanzo non vi lascerà di certo indifferenti.
'Quello che mi rende diversa dalle altre è che io scelgo di essere una donna ogni giorno, non accetto tutte le regole imposte arbitrariamente dalla società e questo sarà sempre motivo di scontro, ma quelle che ho deciso di seguire hanno tutto il mio rispetto.'

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