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Cometa ISON, forse la Cometa del Secolo

Creato il 10 febbraio 2013 da Sabrinamasiero

Questa serie di immagini della cometa C/2012 S1 (ISON) sono state prese dal Medium-Resolution Imager dalla sonda Deep Impact della NASA su un periodo di 36 ore tra il 17 e il 18 gennaio 2013 quando si trovava a 793 milioni di chilometri dalla cometa. Crediti: NASA/JPL-Caltech/UMD.

La cometa ISON è ancora troppo debole per poter essere vista ad occhio nudo ma una nuova serie di immagini dalla sonda Deep Impact della NASA registra quello che gli osservatori attenti ai cambiamenti del cielo si augurano possa diventare la “cometa del secolo” da qui a nove mesi.

Le immagini sono state prese da Medium-Resolution Imager a bordo di Deep Impact su un periodo di tempo di 36 ore dal 17 al 18 gennaio 2013 quando la sonda si trovava a circa 793 milioni di chilometri di distanza dalla cometa e a circa 300 milioni di chilometri dalla Terra, pari a 0,2 Unità Astronomiche (dove 1 unità astronomica, o UA, corrisponde alla distanza Terra-Sole, pari a 150 000 000 di chilometri).

“Questa è la quarta cometa della quale abbiamo compiuto osservazioni scientifiche ed è anche il punto più lontano dalla Terra da cui abbiamo tentato di trasmettere dati su una cometa”, ha affermato Tim Larson, Project Manager per il Deep Impact Spacecraft presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. “La distanza limita la nostra larghezza di banda, quindi è un po’ come comunicare attraverso un modem dopo aver stato utilizzato l’ASL. Ma abbiamo intenzione di coordinare la nostra raccolta scientifica e la riproduzione in modo da massimizzare il ritorno su questa cometa potenzialmente spettacolare”.

Deep Impact ha iniziato la sua missione di osservazione cometaria con un “botto”, ossia sparando un proiettile contro la Cometa Tempel 1 nel 2005 e osservandone poi i risultati. La sonda madre equipaggiata di telecamera studiò la Cometa Hartley 2 e successivamente la Cometa Garradd. Ora tocca alla Cometa ISON.

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Deep Impact ha appena lanciato un proiettile contro il nucleo cometario di Tempel 1. Crediti NASA/JPL.

La nuova cometa, il cui nome da un punto di vista astronomico è C/2012 S1, è stato scoperta lo scorso settembre 2012 da due astronomi russi utilizzando il telescopio di 40 centimentri, l’International Scientific Optical Network, vicino a Kislodovsk. Sta arrivando dalle regioni fredde e ghiacciate del nostro Sistema Solare, conosciute come la Nube di Oort e si trova ancora a 763 milkioni di chilometri dalla Terra. Tuttavia, il calore del Sole ha già prodotto una coda cometaria, che si estende per oltre 64 000 chilometri dal nucleo di ISON.

Comet ISON

Un’immagine a falsi colori e di lunga esposizione che mostra la Cometa ISON e la sua debole ma luminosa coda nel centro, circondata dalle scie delle stelle di fondo che si sono spostate durante l’esposizione. L’immaigne è stata fatto da Rolando Ligustri di CAST Italia utilizzando un telescopio a controllo remoto nel New Mexico. La luminosità della cometa è di circa 16,5 magnitudini. Crediti: Rolando LIgustri, CAST Italia.

ISON sarà lontana dalla Terra. Il JPL stima che il suo massimo avvicinamento si avrà il 26 dicembre 2013 ad una distanza di 64 milioni di chilometri, ossia quasi la metà della distanza del nostro pianeta dal Sole. Ma ci si aspetta che passi entro  1,6 milioni di chilometri dalla superficie del Sole un mese più tardi. Se la Cometa ISON sopravviverà, quell’episodio di cometa rasente il Sole (o Sun grazing comet, come vengono chiamate le comete che passano in vicinanza del Sole) potrebbe rendere la coda molto più luminosa della Cometa Lovejoy del 2011 o della Cometa McNaught nel 2007. Qualcuno pensa pure che la chioma della ISON possa brillare più luminosa della Luna piena, quasi quanto la Grande Cometa del 1680.

Comet Lovejoy blazing towards the Sun

La cometa Lovejoy mentre si avvina al Sole. Cliccare sull’immagine per vedere l’animazione. Crediti NASA/SOHO.

“Osserviamo sempre delle comete rasenti il Sole, ma la maggior parte sono viste solo quando si accendono in vicinanza del Sole” ha affermato l’astronomo Tony Farnham dell’University of Maryland e membro del Deep Impact science team. “Con questa cometa, siamo in grado di studiarla là dove si trova attualmente, pià lontano del pianeta Giove dal Sole e circa cinque volte più lontano della Terra dal Sole, fino al suo massimo avvicinamento al Sole, chiamato perielio, in programma per il 28 novembre 2013″.

E’ troppo presto per dire se la Cometa ISON sopravviverà fino al grande evento. Allo stesso tempo, è ancora presto per dire se il tanto atteso Sidereus Nuncius, o Messaggero delle stelle, ossia la Cometa PANSTARRS, che si avvicinerà il mese prossimo alla Terra, sarà luminosa o meno. Un sito web afferma che la Cometa PANSTARRS è svanita e potrebbe non essere visibile ad occhio nudo al suo meglio, mentre un altro sito afferma che è di nuovo in pista per essere quasi brillante quanto lo era la famosa Hale-Bopp nel 1997″ ha affermato Stuart Atkinson, attesa osservatore del cielo, nel suo”Waiting for ISON” blog (http://waitingforison.wordpress.com/updates-and-images/).

Comunque vadano le cose sia per ISON che per PANSTARRS vale la pena di monitorare il cielo e aspettare il loro arrivo. Per seguire ISON e il suo avvicinamento, è possibile seguire
“Waiting for ISON” blog: http://waitingforison.wordpress.com/updates-and-images/ ;
Groups Yahoo:  http://tech.groups.yahoo.com/group/comets-ml/ ;
Real Time Image Gallery di SpaceWeather.com: http://spaceweather.com/gallery/index.php?title=comet .

Fonte CosmicLog: Coming attractions: Deep Impact probe tracks ‘Comet of the Century’ – http://cosmiclog.nbcnews.com/_news/2013/02/05/16857662-coming-attractions-deep-impact-probe-tracks-comet-of-the-century?lite

Sabrina


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