Il 28 novembre 2013 è oramai alle porte (e negli Stati Uniti si celebra pure il Thanksgiving Day). La Cometa ISON in questo giorno ha un appuntamento importante col Sole, dato che si troverà alla minima distanza da esso, a pochi milioni di chilometri dalla sua superficie. Che succederebbe alla Cometa ISON se si verificasse una tempesta solare?
Nel 2007 gli astronomi osservarono una tempesta solare metre colpiva la cometa Encke. La sonda STEREO della NASA la registrò e osservò come un CME, Coronal Mass ejection, un’espulsione di massa coronale colpì la testa della cometa e strappò via la coda.
Qui sotto, il video della NASA :
La stessa cosa potrebbe accadere alla cometa ISON. Il 28 novembre si troverà al di sopra della superficie del Sole ad una distanza che è circa 30 volte più vicino di quanto non sia stata la cometa Encke nel 2007 e la probabilità di incontrare una tempesta solare è davvero molto alta.
“Per prima cosa il 2007 è stato un anno molto vicino al minimo di attività del Sole. Tale attività era bassa. Ora, in realtà, siamo vicini al picco del ciclo solare e le eruzioni sono piuttosto frequenti” afferma Angelos Vourlidas del Naval Research Lab e partecipante del Comet ISON Observing Campaign (CIOC) della NASA.
Karl Battmams, astronomo del Naval Research Lab, che ha pure lavorato con il CIOC confessa che “Mi piacerebbe davvero vedere la Cometa ISON colpita da un grande CME. Questo non verrebbe a distruggere la cometa ma darebbe una possibilità a tutti noi di studiare le interazioni estreme con la coda della cometa”.
I CME sono delle nubi di plasma magnetizzato lanciati nello spazio dalle esplosioni di macchie solari. Il gas dentro ad un CME non è molto denso, per cui il suo impatto non manderebbe in fammenti il nucleo cometario. La coda, fragile, è un’altra questione. Le code delle cometa sono simili a ragnatele, come le CME stesse, quindi le interazioni posono essere molto intense oltre che imprevedibili”.
“Il CME che ha investito la Cometa Encke nel 2007 era lento, appena in grado di creare un impulso di pressione comprimendo il vento solae in testa ad esso” ha notato Vourlidas. “Fu questa compressione che causò la perdita della coda della Cometa Encke”.
Inoltre, Vourlidas ritene che la Cometa ISON verrà a sperimentare qualcosa di più drammatico. “Un qualsiasi CME che colpisce la cometa ISON sarebbe sicuramente più veloce, alla guida di un’onda d’urto con un campo magnetico molto più forte. Francamente, non siamo in grado di prevedere cosa accadrebbe”.
Fonte Science@NASA – Comet ISON vs. the Solar Storm – http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/24nov_isoncme/
Qui altri esempi di interazione tra cometa e CME:
CME sul Sole prodotto da una cometa? http://tuttidentro.wordpress.com/2011/10/04/cme-sul-sole-prodotto-da-una-cometa/ Vengono ricordate in particolare le ultime ore di vita di una cometa scoperta il 30 settembre 2011 e disintegratasi sul Sole l’1 ottobre immergendosi nel Sole;
La Cometa Demise finisce sul Sole – http://tuttidentro.wordpress.com/2011/08/20/la-cometa-demise-finisce-sul-sole/
L’evento del 5 luglio 2011 quando il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ha osservato la cometa Denise vicinissima al Sole che sembrava interagire col plasma e il campo magnetico mentre si disintegrava su esso.
Sabrina