My Favorite Things - Sarah Vaughan
Comfort food.
E che vor di?
Ormai questi due termini sono di uso quotidiano nella lingua italiana in ambito gastronomico, ma provate a sussurrarli alle vostre nonne, alle vostre mamme.
Immaginate la scena: siete a tavola e la vostra amorevole mamma vi sta servendo una incommensurabile porzione di lasagna filante e fumante.
Vi guarda con gli occhi a cuore, il sorriso in sospeso e voi, in un afflato di incontenibile felicità:
- Oh mamma, questo si che è comfort food!
Il finale lo lascio immaginare a voi, però a me fa parecchio ridere.
Con tutto il rispetto per la lingua inglese, che io amo, mi piacerebbe che trovassimo il modo di definire il cibo della felicità secondo le nostre parole.
Perché effettivamente il Comfort food è tutto quanto passa attraverso il nostro palato e arriva all'anima prima ancora che allo stomaco.
Personalmente, quasi tutto quello che cucino per le persone che amo, potrebbe essere chiamato così, ma anche quello che faccio per me quando sono sola, senza bisogno di stare lì a spadellare ore e ore: un uovo fritto all'occhio di bue dove inzuppare un pezzetto di pane fresco e fragrante; un piatto di spaghetti al dente conditi con olio nuovo e tanto parmigiano; un panino gigante con la frittata ancora calda; una ciotola piena fino all'orlo di zuppa di ceci fumante e profumata di pepe...Tutti piatti che mi fanno stare bene, mi consolano come una carezza, mi rimettono il sorriso sulla faccia.
Potrei continuare in eterno perché il cibo è il più potente veicolo di ricordi ed emozioni di cui disponiamo.
La nostra speciale macchina del tempo.
Ce lo ha già raccontato ampiamente in tempi non sospetti il caro Proust con le sue Madelaines.
Jamie Oliver, che tutte noi appassionate di cucina conosciamo ed apprezziamo, spiega molto bene la sua idea di Comfort Food: "E' un concetto straordinariamente ampio, e quando viene associato al cibo si carica di un valore emotivo incredibile. L'idea di comfort food varia da persona a persona e li lega a profumi, a suoni e sapori. Si tratta di piatti perfetti per determinate occasioni, capaci di evocare sensazioni dimenticate, ricordi passati e di creare istanti memorabili da tramandare.
E' lo stesso effetto che vi fa un lungo abbraccio affettuoso o un attacco di solletico. Questi piatti evocano le stagioni, i ricordi d'infanzia, ciò che mangiavamo a scuola, le gite con i nonni, il primo appuntamento...Mangiato in cucina per un pranzetto in famiglia o da soli accoccolati sul divano, l'importante è che sia ricco ricordi, personalità ed un pizzico di tua felicità"
In queste parole ritrovo anche il mio sentire.
Mi piacerebbe molto scoprire il vostro "cibo dell'anima" anche se so perfettamente che ne avete più di uno. E la possibilità c'è!
Questa settimana uscirà la versione italiana di Comfort Food di Jamie Oliver, un libro di cui abbiamo già parlato qui grazie allo Starbooks, avendolo recensito proprio un anno fa.
Insieme al libro, la Tea Libri e Jamie Oliver hanno lanciato un Contest molto carino a cui tutti possono partecipare.
E' estremamente facile: Cucinate e fotografate il vostro piatto della felicità e postatelo su Instagram entro la mezzanotte del 3 novembre 2015.
Per segnalare la vostra foto dovrete utilizzare l'hashtag di Jamie #ComfortFoodITA
Le 5 foto più belle saranno pubblicate su IlLibraio.it e sul Magazine di Jamie Italia di dicembre.
Ma soprattutto parteciperete alla festa globale del cibo dell'anima e della felicità a tavola.
Tra i piatti della mia felicità ci sono i Pizzoccheri della Valtellina.
E' una pasta fresca fatta a mano che assomiglia a delle tagliatelle corte, preparata con farina di grano saraceno, tipica della zona di Teglio in Valtellina.
Il profumo legnoso e leggermente affumicato della farina di grano saraceno mi ricorda gli odori della montagna, dei camini accesi, della cenere e dei boschi.
Questa è la stagione perfetta per gustarli, abbracciati alla verza e le patate ed avvolti nella vellutata ricchezza del burro profumato di aglio.
Un piatto facile e veloce da preparare a patto che abbiate a disposizione dell'ottima farina di grano saraceno ed il formaggio Valtellina Casera Dop che firma l'identità vera di questo piatto.
Pizzoccheri della Valtellina (secondo il disciplinare dell'Accademia del Pizzocchero di Teglio)
Ingredienti per 4 persone
400 g di grano saraceno
100 g di farina bianca
200 g di burro
250 g di formaggio Valtellina Casera Dop
150 g di formaggio Grana grattugiato
200 g di verza
250 g di patate tagliate a dadini
1 spicchio d'aglio
2 o 3 foglie di salvia
sale - pepe qb
Su una spianatoia miscelate le due farine e fate la fontana.
Aggiungete acqua fino a quanto ne incorpora e cominciate ad impastare con energia per almeno 5 minuti.
Lasciate riposare la palla avvolta nella pelliccola per c.ca 30 minuti.
Con il mattarello tirate una sfoglia ad uno spessore di 2/3 millimetri e ricavate delle strisce larghe 7/8 cm (come vedere in foto sopra) quindi cospargetele leggermente di farina e sovrapponetele.
Tagliatele con un coltello affilato nel senso della larghezza per ottenere le vostre tagliatelline larghe c.ca 1 cm.
Lavate con cura le foglie di verza ed eliminate la costa più dura quindi tagliatele a strisce larghe più o meno come la pasta.
Tagliate le patate a dadini non più grandi di 1cm 1/2 di lato.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata quindi versatevi le verdure e fate cuocere per 5 minuti.
Trascorso questo tempo, aggiungete delicatamente i pizzoccheri e fate cuocere altri 10 minuti mescolando il meno possibile.
Mentre i pizzoccheri cuociono, fate sciogliere il burro in un padellino con lo spicchio d'aglio e la salvia fino a che non sia noisette.
Scaldate la teglia in cui servirete i pizzoccheri. Scolateli con la schiumarola e fate un primo strato che copargerete con abbondante parmigiano e Valtellina Casera a scaglie.
Proseguite così alternando pizzoccheri e formaggi.
Completate versando il burro ben caldo sulla pasta e rifinite con una macinata di pepe fresco.
Servite caldissimi.
Magazine Cucina
Comfort food: il TUO cibo della felicità! Pizzoccheri della Valtellina.
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