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[COMICON 2011] ACQUISIZIONI PARTENOPEE ovvero L'AVANGUARDIA NELL'AUTOPRODUZIONE.....
Creato il 05 maggio 2011 da IlglifoNella foto qui sopra trovate i volumi che ho comprato o che mi sono stati regalati (Grazie Mauro) durante il Napoli Comicon.
Come detto nel post precedente, a Castel Sant'Elmo quest'anno era totalmente assente il fumetto popolare, dato che tutte le grandi case editrici (o meglio, le case editrici che pubblicano anche fumetti in edicola) erano stanziate alla Fiera D'Oltremare.
Facendo di necessità virtù, ho voluto allora dedicarmi all'acquisto di qualche autoproduzione o delle (più o meno nuove) uscite di alcune piccole ma agguerrite case editrici che costellano numerose il panorama editoriale italiano quanto gli astri in un pacco Pandistelle.
Anche perchè, se questo materiale non lo prendi in fiera, non lo trovi da nessuna parte, neanche ad ordinarlo
Tranne il saggio su Grant Morrison della Double Shot, che avevo letto ma che non possedevo, mi sono già sciorinato quasi tutto durante le lunghe ore di viaggio per rientrare nella Contea.
Il mio podio delle letture:
Terzo posto - Giulia Sagramola - Bacio a Cinque - Topipittori EditoriSecondo posto - Alice Socal - Luke - GIUDA EdizioniPrimo posto - Ratigher - Trama Il peso di una testa mozzata - Ed. GrrrzeticSono tre dei fumetti più mi hanno dato soddisfazione tra quelli letti questo anno. E sono meglio del 99% di ciò che ho letto l'anno scorso.
Qualitativamente eccezionali, anche sotto un punto di vista cartotecnico (quanto mi piace questa parola!)
Nei prossimi tempi ne parlerò più diffusamente; per ora mi limito ad una domanda.
Se dagli anni '70 fino alle fine degli scapestrati anni '90 l'avanguardia fumettistica
(Da Wikipedia: Avanguardia è la denominazione attribuita ai fenomeni del comportamento o dell'opinione intellettuale, soprattutto artistici e letterari, più estremisti, audaci, innovativi, in anticipo sui gusti e sulle conoscenze del tempo) trovava il suo spazio in riviste come Alter Alter, Comic Art, Grifo e Eternauta, Blue, Frigidaire su cui stazionavano creanti e creando gente come Igort, Mattotti, Zezelj, Burns, Gipi, Bacilieri, Pazienza, Mattioli, Liberatore e tanti altri autori che oggi sono (o sarebbero stati) dei capiscuola o dei maestri, venute meno queste riviste, l'avanguardia, gli sperimentatori e, forse, i futuri maestri del fumetto hanno trovato la loro casa nella piccola editoria? E, soprattutto, ciò ne giustifica l'esistenza a prescindere dal numero di copie e di denaro che essa muove?
Inoltre, questa analisi fotografa una situazione presente o già passata?
Le piccole case editrici hanno già trasmesso il testimone di avatar dell'avanguardia alle autoproduzioni come quelle di Makkox
o di LNRZ
C'è, nell'avanguardia creativa e artistica, anche un'avanguardia editoriale?
Forse.
Ma per rispondere a questa domanda dovremmo parlare in modo approfondito di Pic-Nic, opera di quegli esseri superiori che sono i SUPERAMICI, di cui stiamo tutti aspettando con ansia il secondo numero ad un anno esatto dall'uscita del primo, del fatto che Makkox abbia esaurito in due giorni una tiratura di 1000 copie vendendo solo on line ma anche che il Canemucco in edicola non sia andato benissimo (troppa avanguardia per il grande pubblico? Makkox è avanguardia? E sperimentazione? Per me si. Quanto meno per la tecnica. Ma non solo), dell'autoproduzione di Sergio Ponchione, del lavoro che fanno le ragazze (e il ragazzo) di Teiera e della coppia creativa di Lise e Talami di Ernest, vincitori quest'anno del Premio Nuove Strade e di tanto altro. O meglio, di tanti altri.
Dovremmo anche cercare di capire se c'è o meno un debito e quanto grosso sia, tra il fumetto popolare, che tieni in piedi un mercato in difficoltà sperimentando a sua volta in direzioni diverse rispetto al fumetto d'autore (che mai quanto in questo caso mi è sembrato un termine saccente e presuntuoso), la (LA) graphic novel a cui va riconosciuto il merito di aver sdoganato il fumetto in libreria e l'avanguardia stessa che con l'autoproduzione e con il lavoro delle piccole case editrice in libreria non ci arriva neppure (in fumetteria non ne parliamo proprio).
Chiedendosi, soprattutto: chi è in debito con chi?
Ma per farlo mi ci vuole una giornata un po' meno pesante di questa. Perciò rimandiamo alle prossime puntante.
L'Alter Glifo
Ps: Menzione speciale, tra i miei acquisti/letture post Comicon per questo volume della BAO
Fa parte di quella categoria di opere che, socchiusa l'ultima pagina, ti ruba un sospiro di soddisfatto appagamento emotivo.
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