Comincia lo striptease del Pd davanti a Silvio

Creato il 23 agosto 2013 da Albertocapece

Un sondaggio fatto da un noto sito di informazione online, Globalist, fa capire che ormai gli italiani scampati alla fede berlusconica, stanno mangiando la foglia: il 70 per cento  ritiene che in qualche modo l’ex cavaliere scamperà all’incandidabilità, vuoi per i franchi tiratori o per l’intervento di Napolitano o per cedimento del Pd stesso, mentre solo il 30% pensa che la legge Severino verrà rispettata.

E’ un’opinione più che fondata visto che ormai ci sono primi segni della calata di braghe, affidati per ora ai personaggi marginali intenti a cercare ragioni di opportunità nella salvezza di Silvio o a provare arrampicate sugli specchi per trovare inesistenti spazi nella legge Severino: come tutti gli strip tease che si rispettino, si comincia da particolari di vestiario lontani dall’epicentro, ma tutti sanno dove si va a finire.  E in ogni caso c’è un apripista d’eccezione, quel Luciano Violante a cui Silvio dovrebbe erigere un monumento equestre o quanto meno trovare un posto nel mausoleo di Arcore: il talebano dell’inciucio fa sapere che bisognerà soppesare con molta attenzione (e benevolenza) le argomentazioni di Andrea Augello, relatore pidiellino alla giunta del Senato.

In circa 8 mesi si è passati dal Berlusconi delinquente al mai con Berlusconi, al con Berlusconi per necessità, a non facciamo cadere il governo per “incandidare”Berlusconi. Manca solo il viva Berlusconi, ma tranquilli che ci si arriverà. Del resto quando si inizia a scivolare su un piano inclinato è difficile frenare la corsa e il Pd ha comiciato dal 2010 a dare chiari segni di volersi a tutti i costi conservare un “nemico” ormai assolutamente necessario a raccogliere voti.

A parte tutti i ricatti esercitabili dal tycoon, praticamente su tutto l’establishment, a parte la senescenza del Colle, a parte la sostanziale consociazione, gli apparati del Pd sanno bene che Berlusconi è il grande sterilizzatore della vita politica, l’uomo che catalizza l’attenzione e crea una guerriglia civile sul suo nome, senza che però questo corrisponda a reali differenze di visione e azione. Perdere Berlusconi per il Pd significherebbe la fine come partito contenitore, la diaspora delle sue componenti e la creazione di nuovi soggetti politici. Dunque finiranno per salvarlo, sapendo di salvare solo se stessi dopo tanti tradimenti dell’elettorato. E più lo salvano, più sono costretti a salvarlo. Ormai da questo circolo vizioso non si esce. E’ per questo che di fronte a Silvio non sono solo le olgettine a calarsi le braghe.


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