Lunedì pomeriggio (oggi alle 18 in Cortile Federico II, ndr) sarà importante essere a Cremona, per un cittadino. Perché dovrà fronteggiare l’emergenza di una decisione squallida e maldestra che se non revocata metterà una pietra tombale su ogni ipotesi di rispetto del voto referendario e sulla possibilità (che invece è a portata di mano) di una soluzione che metta d’accordo la stragrande maggioranza dei sindaci. Sarà importante essere a Cremona anche per un sindaco, perché i sindaci, di destra e sinistra, sono stati i soggetti istituzionali più offesi e traditi dall’imboscata organizzata dal presidente Salini tramite l’Ufficio d’Ambito.
Uno dei tanti cartelli esposti a Cremona nel flash-mob di sabato sera
Non ci terremo dunque per mano solo (e sarebbe già importantissimo) per difendere l’esito di un referendum: saremo lì per dire a chiare lettere che la lotta politica si fa lealmente. Rischiamo di parlare al vento, perché questi anni e mesi di battaglia per difendere l’acqua pubblica hanno dimostrato a tutti che chi vuole privatizzare ha bisogno di ingannare (sia gli avversari che gli alleati) e di nascondere la verità (producendo piani d’ambito non obiettivi) e fugge quando teme di perdere (come fece il sindaco Perri nello scorso dicembre, quando tradì un patto tra galantuomini preso solo tre giorni prima).
Aderiscono alla manifestazione indetta dal Comitato Acqua Pubblica del territorio cremonese:
ARCI Cremona, ACLI provinciali, Auser provinciale, Auser Insieme Università popolare delle Liberetà Scuola di Pace di Cremona, CGIL Cremona, FISAC-CGIL Cremona, UST CISL Cremona, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Partito Democratico
Fin qui il comunicato del comitato cremonese, che da più di un anno segnala il pericolo di una privatizzazione parziale che pagheremo salata. Salini disse subito chiaramente che cosa intendeva fare e lo sta facendo. Nessuno è riuscito finora almeno a rallentare un’operazione meramente speculativa, malgrado lo stato d’allerta continuo del comitato. Il rischio è che accada come in Toscana: acqua di qualità con le bollette più care d’Italia. Proprio in un periodo come questo. Tra l’altro in Francia si parla di possibile fusione tra le aziende Suez e Véolia: così Asterix sarà ancora più forte e prima o poi si vendicherà delle offese dei pazzi romani, e anche dei sindaci che il 16 dicembre 2011 sono riusciti a non votare no alla società mista, al Piano d’Ambito e alle furberie di Salini e Perri.