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Comitato Stop OPG Sardegna interviene sulla possibile apertura di due OPG nell’Isola

Creato il 02 maggio 2012 da Yellowflate @yellowflate

stop opgsardegnaQualche giorno fa, per l’esattezza il 27 aprile sulla pagina locale dedicata all’Ogliastra del noto quotidiano sardo,  L’Unione Sarda si leggeva la conferma che gli ospedali psichiatrici giudiziari in Sardegna saranno due. A tal riguardo è immediatamente intervenuto il comitato Stop OPG Sardegna che scrive rivolgendosi all’assessore regionale De Francisci “Tale notizia è stata data alla stampa mentre si svolgevano i lavori del Convegno “Un Volto un Nome” da noi organizzato, a Cagliari, nella giornata del 26 aprile u.s. Tale concomitanza di eventi è singolare considerato che, la S.V., invitata a partecipare ai lavori del Convegno, aveva dichiarato la propria indisponibilità per impegni fuori sede. Esprimiamo quindi ferma indignazione per le decisioni da Lei assunte in ordine al problema “superamento degli OPG” che vedrebbe nascere in Sardegna due piccoli manicomi che l’attuale normativa, e il buon senso comune, non consentirebbe.”

Scrive Roberto Loddo, a nome del comitato Stop OPG Sardegna “Inoltre esprimiamo forte dissenso alla indisponibilità dimostrata dalla S.V. ad aprire un tavolo di confronto con il nostro Comitato e tutti i soggetti interessati. Tale confronto è necessario per analizzare ogni singola situazione e proporre percorsi individualizzati di reinserimento sociale per chi ha scontato la misura di sicurezza e percorsi riabilitativi per coloro che necessitano di misure più “restrittive” ma sempre nel rispetto del dettato Costituzionale e del DPCM 1° aprile 2008. E’ scandaloso che da una parte ci sia stato il totale silenzio e la negazione al diritto di confronto democratico, e dall’altra l’incapacità e l’inerzia istituzionale di trovare alternative adeguate e rispettose dei diritti umani nei confronti dei nostri concittadini già duramente privati dei loro diritti fondamentali. La invitiamo pertanto a bloccare qualunque decisione già assunta e aprire un immediato tavolo di confronto al fine di programmare i percorsi individualizzati di rientro degli internati dagli OPG, come auspicato dalla Campagna “Un Volto un Nome”, rispettando lo spirito delle norme che vogliono il definitivo superamento di tali istituzioni di esclusione e segregazione.”"

 


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