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Commedie a 5 stelle

Creato il 01 febbraio 2014 da Dave @Davide

Dicono che ce l’hanno con loro, che è un complotto dei vari establishment politico-mediatici italiani, che loro le cose le stanno cambiando davvero, contro tutto e tutti.
Sarà.
Per ora, dopo l’indegna gazzarra di Montecitorio, i parlamentari del M5S sono riusciti ad attirare critiche bipartisan e a far perdere punti al loro partito nei sondaggi.

E poi hanno lanciato un hashtag platealmente fuori luogo come #NuovaResistenza, si sono autodefiniti «eroi» che lottano contro l’ingiustizia e i partiti foraggiati da «gruppi criminali», hanno avviato una procedura di impeachment nei confronti di Napolitano che finirà a risate e colpetti di gomito, si sono trincerati in Parlamento, hanno affiancato alla loro retorica anti-giornalisti una presenza regolare su stampa e tv (del fenomeno mediatico Alessandro Di Battista, il distruttore di busti di Giolitti, ha parlato bene David Allegranti ieri). Hanno detto tutto e il contrario, quasi sempre con toni da stadio.

Non contenti, nel presentare la messa in stato d’accusa di Napolitano hanno confuso Carlo V e Luigi XIV in una citazione storica piuttosto semplice, hanno presentato una mozione al Consiglio d’Europa che avrebbero dovuto consegnare alla sede del Consiglio dell’UE a Bruxelles, indirizzando i loro navigatori 500 km più a sud, a Strasburgo. Hanno invocato il civismo parcheggiando sulle strisce pedonali.

Aggiungeteci tutte quelle che vi vengono in mente del passato recente e meno recente, i Crimi e i Becchi, le sparate su Napolitano e «la trattativa», i «sono disposto a morire per questo Paese», le ignoranze e le estremizzazioni, le accuse manichee e l’insofferenza verso le istituzioni. Non so voi, ma io in questi parlamentari non vedo grandi differenze rispetto al Beppe Grillo di Fantastico, quello che negli anni Ottanta faceva ridere e divertire. La diversità, semmai, sta nel fatto che loro – i deputati e i senatori – oggi rappresentano 9 milioni di persone.

Articoli sull'argomento:

  • Chi se la prende con Napolitano
  • Don’t die, Di Battista
  • Il M5S, la destra e il senno di poi
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