Titolo: Speak. Le parole non dette
Autrice: Laurie Halse Anderson
Traduzione: Tiziana Lo Porto
Editore: Giunti Y
Prima edizione italiana: 14 Ottobre 2010
Pagine: 192
Prezzo: 12,50 euro
Sinossi: Dal primo giorno di liceo Melinda Sordino sa di essere un’emarginata.
Dopo aver rovinato a tutti la festa di fine anno scolastico chiamando la polizia – la peggior colpa di cui ci si possa macchiare nel dorato mondo del liceo – le sue migliori amiche le hanno tolto la parola e gli altri studenti la guardano con disprezzo.
Decide, allora, di rinchiudersi nell’eremo dei suoi pensieri, dove le bugie e le ipocrisie della scuola, degli insegnanti e dei genitori sprofondano nel suo stesso silenzio e l’unico sollievo che le rimane è quello di non parlare. Ma non è tutto così semplice nemmeno nella sua testa, un segreto le secca la gola e le serra le labbra. In questo romanzo lieve e potente, la voce credibile e amaramente ironica della protagonista parla in nome di tutti gli adolescenti silenziosi e incapaci di aprirsi al resto del mondo e che attraverso la storia di Melinda sentiranno che un segreto può diventare un peso insopportabile.
Commento: Scritto in prima persona in tempo presente, inframmezzato da parecchie pause e da capitoli brevi, "Speak. Le parole non dette" ha una struttura narrativa particolare e capace di comunicare subito al lettore il messaggio di base del libro. Il disagio e il silenzio della protagonista sembra trapelare dalle pagine ancora prima di cominciare la lettura. Melinda Sordino, quattordicenne al primo anno di Liceo, ha un terribile segreto che non riesce a confessare a nessuno e che sarà causa del profondo mutismo nel quale si chiuderà, creando una profonda frattura tra lei e i suoi compagni di scuola, i suoi professori e i suoi genitori. La cosa che mi ha colpita tantissimo di questo libro, non è la scelta di Melissa di non volersi confidare con nessuno, ma il fatto che attorno a lei in realtà non ci sia nessuno veramente degno di ascoltarla. E' facile dire che la comunicazione è importante e che ogni problema va affrontato parlandone con una persona fidata, ma se invece sembra che qualcuno di fidato non ci sia? Le amiche di Melinda la snobbano immediatamente appena fiutano un cambiamento in lei, senza neanche darle una possibilità. I professori sono interessati solo ed esclusivamente al suo rendimento scolastico, punendola pesantemente per ogni suo sgarro, pensando a lei solo come un cervello da indottrinare di nozioni e non come a un essere umano. I suoi genitori, sempre troppo presi da loro stessi, non si preoccupano minimamente dal fatto che se loro figlia si comporta in maniera così diversa potrebbe esserci qualcosa che non va. Anzi, pensano che il suo modo di fare sia solo un capriccio senza senso da ignorare, che diventa una preoccupazione solo quando tutto ciò va ad intaccare la sua pagella. Melinda, se già era un po' introversa di carattere, di fronte a questo muro non riesce a far altro che chiudersi in sé stessa ancora di più e inizia ad analizzare tutto ciò che la circonda in maniera sarcastica, e dispensando battute al vetriolo, nelle quali si riconosce la vera realtà delle cose. Per chi è (o è stato) un adolescente introverso, sarà facile immedesimarsi in lei e provare le sue stesse emozioni. E' una storia cruda e reale che consiglio vivamente di leggere anche agli adulti per riuscire a capire l'universo dei ragazzi. Lo sviluppo della trama è senza fronzoli, molto diretto, con il piccolo difetto che appare a volte un po' prevedibile. La maggior parte dei personaggi sembrano stereotipati, ma la verità è che tutti questi stereotipi esistono sul serio all'interno delle scuole, quindi mi sento di affermare che non è una carenza del romanzo.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover (che non influenza il giudizio sul libro): Come cover è stata lasciata l'immagine originale dell'edizione americana. Anche se prima di leggere il libro non mi sembrava niente di che, dopo aver letto il libro ne ho capito il significato e dico che è una copertina adeguata alla storia.
Stile di scrittura: Molto semplice e diretto. Ha un po' la struttura di una cronaca, ma mi sembra uno stile di scrittura consono alla tipologia del libro.
Idee alla base della storia: La tematica è quanto mai attuale. Un evergreen della letteratura. Quindi mi sembra riduttivo classificare questa tipologia di libro originale o no.
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi potrebbero essere definiti un po' stereotipati. C'è l'amica di convenienza, il bello e cattivo ragazzo, le ragazze frivole che si vestono tutte uguali, quelle che per farsi accettare sono disposte e fare qualsiasi cosa, i professori con i paraocchi, i genitori assenti... ciò nonostante mi è apparso tutto incredibilmente REALE, perché tutti questi stereotipi fanno parte della più comune vita di tutti i giorni, soprattutto al liceo è pieno di persone così. Quindi per me questo non è assolutamente da ritenersi un difetto del libro.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Tutto ottimo, perfetto.
voto:
Acquisto consigliato? Sì, gli adolescenti lo adoreranno e gli adulti potranno imparare molte cose dell'essere ragazzi che forse si sono dimenticati.