Proviamo a fare il punto su ciò che è successo e ciò che potrà succedere.
Com'è andata
A dispetto delle percentuali e dei seggi ottenuti, dai risultati si possono dedurre alcune conclusioni: chi ha perso queste elezioni è stato Bersani, il vincitore è il Movimento 5 Stelle, gli italiani hanno bocciato in pieno Monti mentre nessuno si spiega come sia possibile che Berlusconi possa aver raggiunto di nuovo percentuali così alte.
Dall'altra parte c'è il Movimento 5 Stelle, il vincitore di queste elezioni. Pur non avendo stretto nessun alleanza è riuscito ad imporsi come primo movimento politico in Italia guadagnando ben 162 seggi. Il M5S è riuscito ad attirare a sé tutti gli elettori scontenti e disillusi dall'attuale classe politica più interessata a fare i propri interessi che quelli dell'Italia. Gli avversari politici ed i media tradizionali durante tutta la campagna elettorale hanno accusato il M5S di rappresentare l'antipolitica e c'è addirittura chi li accusa di essere la reincarnazione del fascismo (forse non hanno bene idea di cosa stanno parlando o forse sono alla pari di chi vede comunisti ovunque). Il risultato del voto invece ha dimostrato che la democrazia ancora esiste, che lo stato è di tutti (repubblica) e che i "cittadini comuni" possono, con fatica ed impegno, votare chi li può rappresentare e riprendere in mano il controllo delle proprie sorti cercando di scardinare l'attuale "oligarghia elettiva". Gli eletti per il M5S avranno ora il compito più duro, tutti gli occhi saranno puntati su di loro e dovranno dimostrare di essere coerenti e lavorare come promesso. Dal loro comportamento dipenderanno le sorti delle prossime elezioni che potranno portare ad una nuova svolta e cambiare la storia oppure far piombare di nuovo l'Italia nella solita vecchia politica.
La sorpresa di queste elezioni invece è stato il risultato della coalizione PDL-Lega che ha raggiunto una percentuale di voti incredibilmente alta rispetto alle attese. Difficile comprendere questa percentuale in quanto tra scandali, processi e mala gestione, la popolarità di Berlusconi sembrava essere ai minimi storici. Probabilmente anche in questo caso si è trattato di un voto conservatore da parte di coloro a cui ha fatto paura un possibile governo guidato da Bersani o che hanno particolari interessi da conservare.
Cosa succederà
Da tutte le parti il primo pensiero è stato quello di andare nuovamente al voto, ma tale possibilità non è né auspicabile né possibile in quanto mancano meno di 6 mesi all'elezione del Presidente della Repubblica.
L'alleanza con Monti non sarebbe risolutiva per nessuno schieramento, rimangono quindi le possibili alleanze PD-M5S e PD-PDL.
Se da una parte si potrebbe sperare in un'alleanza con il M5S in cui i "grillini" possano iniziare a spingere per mettere in atto le riforme più importanti tra quelle proposte (tagli dei costi della politica e riforma elettorale), è difficile pensare che una coalizione composta dalla vecchia classe politica si possa schierare con un movimento che vuole eliminare i privilegi da sempre difesi da tutti i politici. Un'alleanza di questo tipo inoltre genererebbe dei problemi di credibilità al M5S.
L'improbabile alleanza PD-PDL sembra ora la soluzione più concreta: garantirebbe la stabilità sul breve periodo e la credibilità che gli osservatori internazionali, abituati ad avere a che fare con la struttura della politica chiusa esistente fino a ieri, si aspettano. Questo "partitone" si troverebbe nella situazione di dover far di tutto per ottenere nuovamente il consenso popolare e contemporaneamente sarebbe sotto il controllo degli eletti dell'M5S. In una situazione di questo tipo il M5S potrebbe riuscire a far passare alcune delle riforme proposte accrescendo ulteriormente la popolarità del movimento.
Ciò che è certo è che qualunque accordo venga trovato per governare si mettano in prima fila gli interessi degli italiani.
Pubblicato da Riccardo