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Da Oichebelcastello

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Qualche mese fa era apparso un bando per un progetto finanziabile in ambito PSR relativo a siti contaminati, subito erano apparsi i commenti su FB.
I cittadini di un certo paese hanno un sito contaminato a ridosso del paese ormai da 50 anni e le probabilità di ri-usarlo si riducono sempre di più.
Dopo decine di commenti dei lettori, sono intervenuto con questo lungo commento e voglio condividerlo solo adesso, quando gli spiriti bollenti sono un po’ placati, ma ancora niente è stato fatto.

“ Credo che abbiamo tutti ragione.
Ha ragione XXX1 quando afferma che le cose le devono fare gli specialisti e gli architetti devono fare altre cose, suggerisce di non spostare l’enorme massa di terreno contaminato con enormi costi e che comunque andrebbero solo in un altro luogo, con grosse ricadute ambientali in termini di emissioni a causa dei trasporti di movimento terra.
Ha ragione XXX2 quando afferma che dietro a grosse cifre spesso possono comparire grosse ombre.
Ha ragione XXX3 quando sostiene che il cambio dei massimali è come tappare un buco nel muro con un poster.
Ma …. il cittadino ?
E’ giusto che possa anelare a qualcosa di bello, fruibile e magari a basso costo ?
Gli specialisti hanno il sopravvento su tutto e ci si deve fidare a prescindere.
Quando fanno l’analisi di una sorgente ci dicono come deve essere e guarda caso poi ci inducono a comprare acqua imbottigliata, e siamo il terzo paese nel mondo a consumare acqua in bottiglia !
Si inventano una piramide alimentare e ci dicono cosa mangiare.
Poi altri esperti di marketing con speciali tecniche di vendita e giocano sul bisogno umano di omologazione ci indicano le mode da seguire.
I soliti specialisti delle bonifiche saranno certamente pieni di lavoro con il ripristino dei terreni della terra dei fuochi.
Mentre la richiesta di bonifica aumenta mi domando se sono di pari passo aumentate le ditte abilitate ad effettuare questi lavori.
Business è la parola magica. Se c’è guadagno abbastanza le attività partono come treni, e per ora forse se lo stanno solo dividendo ….i soliti specialisti.
E’ la mia percezione, può darsi sia vero, non credo esistano dati in rete….
Forse vado fuori tema, ma ho delle perplessità anche sulle norme di sicurezza e salute. E non mi riferisco ad Arpat, ma a quelle nazionali.
Siamo gli unici in Europa ad avere leggi sulla sicurezza talmente complicate da non riuscire nemmeno a spiegarle ai giovani universitari stranieri dell’Erasmus con tirocini in Italia.
Sto affermando che se certe cose non ce le possiamo permettere è necessario rivederle.
Ecco alcuni esempi :
– standard super-sicuri di bonifica anche in presenza di materiali non pericolosi.
– regole di risanamento dell’amianto (come già forse voleva accennare XXX1).
– ripensare al riuso dei siti con l’ausilio ad es. di silvicoltura, canapa o altro … ma all’estero lo fanno che sono più bischeri di noi ? O siamo noi che vogliamo fare i ganzi ?
– smettere di pensare a volumetrie per l’abitazioni civili che nessuno comprerebbe.
Mi riallaccio infine a questo interessante stimolo di conversazione proposto da YYY del progetto finanziabile in ambito PSR con questa “provocazione” :
ma….se non lo vincono… ? Che succede ? Rimane così ? Abbiamo un piano B ? ? “


Archiviato in:Ambiente, Decrescita Tagged: ambiente, decrescita

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