![Commento alla lettera dedicata ai ragazzi che non vanno in moto. Commento alla lettera dedicata ai ragazzi che non vanno in moto.](http://m2.paperblog.com/i/318/3181370/commento-alla-lettera-dedicata-ai-ragazzi-che-L-9ssp4I.jpeg)
Quindi spetta a noi, ricordiamoci com'è stato iniziare ad andare in moto, pensiamo che quella attuale è, invece, un'epoca in cui gli “oggetti” si adattano a noi, sono fruibili da subito e in questo la moto è anacronistica, anche se ha mille diavolerie elettroniche che ci assistono ad andare in moto devi imparare, non basta accenderla e fare quello che ti dice. La moto è come la bicicletta, non puoi salirci sopra ed aspettare che lei ti faccia stare dritto anche se non pedali veloce. Devi imparare e ci vuole tempo.Poi però, lasciatemelo dire, ti ripaga di ogni sforzo, di ogni paura iniziale, di ogni volta che sei stato in apnea, di ogni volta che ti ha fatto male il collo perchè eri troppo contratto. Ti ripaga con gli interessi, abbondanti interessi.
Quindi, se anche io dovessi rivolgere un appello ai giovani di oggi per invitarli a salire in moto gli direi questo: sali in moto, accetta una sfida, quella di imparare a guidarla, si sentirti pilota e non passeggero. Prenditi tempo, goditi ogni piccola conquista, alla fine, tutte sommate, daranno libertà e indipendenza e non potrai più farne a meno.