Arrivano nuove certificazioni della fine della crisi economica e della crescita del Pil italiano, per opera della Commissione Europea, tramite le sue previsioni economiche d'autunno, pubblicate oggi a Bruxelles, e dell' Istat.
La pubblicazione della Commissione Europea recita così: " Nella prima metà del 2015 l'economia italiana ha cominciato una ripresa sostenuta da fattori esterni positivi. Il Pil reale dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2015 , mentre dati recenti indicano una ulteriore espansione nella seconda metà dell'anno, nonostante il rallentamento del commercio mondiale ".
Il credito a famiglie ed imprese è finalmente ripartito, mentre lo stesso euro debole ed i prezzi bassi del petrolio hanno favorito ulteriormente la crescita del Pil italiano, che nel 2015 sarà dello 0,9%, dell'1,5% nel 2016 e dell'1,4% nel 2017. Tutti questi fattori, insieme ad una crescita occupazionale, al taglio delle tasse e ad un'inflazione contenuta genererà anche un aumento dei consumi ed un conseguente rilancio dell'economia.
Grazie ad un politica monetaria molto accomodante da parte della Bce, le sofferenze delle nostre banche tenderanno a normalizzarsi nel corso dell'anno 2016 ed il credito alle imprese continuerà a crescere.
L'unica paura resta la potenziale caduta della domanda globale, visto che il rallentamento del commercio mondiale si sta avvertendo già in questa seconda parte del 2015.
Anche l' Istat prevede che nel 2015 il Pil italiano aumenterà dello 0,9% in termini reali. L'Istat stima poi una crescita del 1,4% sia per il 2016 che per il 2017, mentre il Governo Italiano parla di potenziale crescita dell 1,6% del Prodotto Interno Lordo, sia nel 2016 che nel 2017, per l'Italia. Previsto anche un miglioramento del mercato del lavoro, con tasso di disoccupazione che si attesterà al 12,1% (12,5% la stima precedente) nel 2015, all'11,5% (12,0%) nel 2016 e all'11,3% (11,4%) nel 2017.
L'Istat indica che dopo il temporaneo arretramento avvenuto nel primo trimestre 2015 (-0,1%), i consumi hanno ripreso a crescere e le indicazioni portano ad un aumento globale annuo dello 0,8%, destinato ad innalzarsi nel corso dei prossimi 2 anni.
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