Una sofferenza disumana, una partita che per tutti i tifosi scozzesi è durata ben più di novanta minuti. Ma alla fine il Celtic batte 1-0 tra le mura amiche la Dinamo Zagabria e conquista il primato (seppur a parimerito con il Red Bull Salisburgo) del girone. E pensare che i ragazzi di Ronny Deila erano anche partiti bene, sbloccando subito la sfida grazie a Commons, bravo a battere l’ex conoscenza del calcio italiano Eduardo e a far pensare di poter vivere una serata tranquilla ai padroni di casa. E pensare anche che i croati non avevano reagito – almeno nell’immediato – non riuscendo a creare pericoli dalle parti di Gordon per lo meno fino a metà della prima frazione di gioco, quando a provarci senza fortune era Wilson Eduardo. La partita si accende: al 38′ ancora Wilson Eduardo chiama Gordon alla grande parata, mentre pochi minuti più tardi arriva la risposta dei padroni di casa, con Eduardo che goffamente non trattiene una conclusione di Van Dijk.
Ma è nella ripresa che gli ospiti cingono l’assedio all’area dei padroni di casa: al 53′ Gordon si oppone nuovamente su Wilson Eduardo, successivamente nega a Brozovic e Soudani la gioia del goal. Il Celtic va solo di contropiede, difendendosi a volte anche disordinatamente ma in maniera comunque efficace. Il triplice fischio del direttore di gara mette fine ad una vera e propria battaglia, che vede gli scozzesi trionfare, seppur immeritatamente.
Nell’altra gara del girone, buon successo esterno del Red Bull Salisburgo, che in Romania batte – non senza fatica – l’Astra Giurgiu. I padroni di casa, che già ai preliminari hanno dimostrato di essere squadra da non sottovalutare eliminando il ben più quotato Olympique Lyonnais, sbloccano la gara al quarto d’ora di gioco con Seto, ma tra il 36′ ed il 42′ gli austriaci pareggiano e ribaltano il parziale grazie ai loro giocatori di maggior talento, Kampl e Soriano. Nella ripresa il punteggio non cambia. Il Salisburgo sale a quota quattro, mentre i rumeni restano ultimi senza nessun punto.
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