E’ disponibile da oggi il sondaggio sul Community Manager in Italia del 2013, promosso dall’Università Degli Studi di Salerno nell’ambito del progetto ’WEB irRADIandO’, presentato da Unis@und – webradio ufficiale dell’università. Si tratta di una nuova versione del sondaggio realizzato lo scorso anno, riveduta e corretta alla luce dei cambiamenti avvenuti nel settore della Comunicazione e dell’Advertising digitali
Nel 2012 avevamo già visto come la figura del Community Manager avesse trovato una sua dimensione professionale e fosse annoverata tra gli ingredienti di una efficace strategia di comunicazione aziendale.
Si era infatti delineato, attraverso il sondaggio realizzato nel Febbraio del 2012, il profilo di un professionista trentenne con un salario medio di 18.000 euro annui, ottimo conoscitore del brand di riferimento e che in prevalenza lavora in agenzia o come freelance, svolge un tipo di lavoro rivolto al B2C, si occupa prevalentemente di Content Creation, Analitycs e Reporting, e Customer Service e come piattaforma utilizza prevalentemente Facebook.
Nel 2013 si registra un importante trend positivo nel panorama internazionale dell’advertising: un aumento degli investimenti nel digital advertising, in particolare del 3% nel 2013 ed in previsione del 6% per il 2014. Sir Martin Sorrell, CEO del Gruppo WPP (Wire and Plastic Products plc), sostiene addirittura, analizzando i trend in forte crescita, che il Digital Advertising nel 2018 raggiungerà ricavi tra il 40% e il 45%
A Giugno di quest’anno è stato inoltre pubblicato lo “State of Community Management”, il report annuale in cui il Community Roundtable, un network di CM ed esperti di social media, riporta la situazione del Community Manager americano in relazione con il suo rapporto con le aziende. Il report è stato infatti realizzato con l’intento di aiutare le aziende nella definizione dei budget dedicati a queste attività, nella programmazione delle proprie iniziative e nella definizione di obiettivi adeguati. Da questo studio si evincono alcuni tratti fondamentali dell’attività di community management negli USA: nella figura del community manager sono fondamentali le competenze relazionali, meno quelle tecniche; la retribuzione media è in crescita (negli USA è di 65 mila dollari l’anno); l’utilizzo di più Community Manager aumenta la proporzione dei contributori ai contenuti del brand, sfatando il mito del 90-09-01, secondo cui su Internet il 90% degli utenti si limita a fruire dei contenuti, il 9% interviene a modificarli e solo l’1% crea dei contenuti originali.
L’Università degli Studi di Salerno, che da tempo si occupa di tematiche relative alla partecipazione ed all’educazione giovanili in particolare in relazione alla Comunicazione Digitale attraverso il progetto ‘WEB irRADIandO’, presentato da Unis@und – webradio ufficiale dell’università e finanziato dal 2011 dal Ministero della Gioventù, ha individuato l’importanza della figura del Community Manager e in particolare l’esigenza di comprendere meglio le dinamiche di questa professione, in relazione allo scenario internazionale sopra descritto ed in virtù delle prospettive future che possono nascere in un momento così delicato per il nostro Paese. Da questa esigenza è nata l’idea di rivedere il sondaggio sul Community Manager italiano e farne una versione attuale, i cui risultati saranno presentati alla Live Conference “COM:UNI:CARE” sulla Comunicazione Digitale dell’Università degli Studi Di Salerno che si terrà al Campus ed in live streaming nei primi giorni di Ottobre, i cui dettagli saranno presto disponibili su InTime.
Come si è evoluto in Italia il Community Manager e quali prospettive ha?
Lo comprenderemo attraverso i risultati del sondaggio a cui tutti i Community Manager sono chiamati a rispondere, risultati che verranno presentati durante l’evento COM:UNI:CARE Live Conference.
Caro CM, adesso sta a te raccontarci la tua esperienza, senza peli sulla lingua! (il questionario resterà in forma anonima!
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