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Como, COMITATO DELLA CITTADELLA DELLA SALUTE, Proposta sanitaria e socio-sanitaria relativa all’area del vecchio Sant’Anna, bozza del documento elaborata da Manuela Serrentino, Gabriella Ceraulo, Anna Renna, Giuseppe Callisto, Antonio Muscolino, febbra...

Creato il 11 febbraio 2016 da Paolo Ferrario @PFerrario

COMO

Comitato per la riqualificazione dell’area ex Ospedale S. Anna

Proposta sanitaria e socio-sanitaria relativa all’area del vecchio Sant’Anna

In attesa della stesura da parte della nuova dirigenza del  Piano di Organizzazione Strategica Aziendale (POAS), che dovrebbe tradurre le indicazioni regionali in azioni concrete, il Comitato della Cittadella della salute, ribadisce l’importanza di mettere al centro dell’attenzione l’area dell’ex S. Anna, come luogo  ideale per realizzare l’integrazione sociosanitaria.

Anche le Regole di gestione del servizio socio sanitario 2016, emesse dalla Regione Lombardia, prevedono la ricostruzione della filiera erogativa tra ospedale e territorio riconoscendo come criterio prevalente quello della presa in carico del paziente.

Da sempre il Comitato sostiene che l’attuale  frammentazione dei servizi alla persona sul territorio, non favorisce l’accesso alle cure, soprattutto per quanto riguarda le persone più svantaggiate. Nell’ottica della presa in carico del paziente, come criterio prevalente, noi pensiamo che l’area dell’ex s. Anna si presti ad essere il luogo della ricomposizione, che favorisca:

  • riconoscibilità e visibilità sul territorio come struttura che concentra attività e servizi;
  • accessibilità e unitarietà, racchiudendo in sé attività attualmente disperse
  • integrazione, garantendo servizi integrati in rete tra sanitario, socio sanitario e sociale
  • semplificazione, poiché opera integrando i servizi e i percorsi
  • appropriatezza, procedendo tramite percorsi assistenziali specifici e presa in carico dei soggetti multiproblematici

Perché questo si realizzi è necessario il coordinamento dei  vari soggetti che intervengono nel processo di presa in carico, i cui obiettivi devono essere condivisi:

  • garantire la continuità assistenziale sette giorni su sette e per le 24 ore. Questo significa creare un punto di accesso in alternativa al pronto soccorso, attualmente utilizzato anche per situazioni di lieve o media gravità che però non trovano risposte adeguate a livello territoriale, permettendo di sgravare il PS dai casi non urgenti.
  • ricomporre separazioni storiche esistenti tra le professioni sanitarie e realizzare concretamente l’attività interdisciplinare e multidisciplinare, integrando così le prestazioni sanitarie con quelle sociali
  • sviluppare modalità semplificate di presa in carico dall’ospedale al domicilio e viceversa, considerando in particolare le fragilità (anziani e cronici) ed evitando il fenomeno dell’abbandono dei soggetti al termine dell’episodio di ricovero.
  • sviluppare programmi di prevenzione per tutto l’arco della vita, basati su conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini. Riteniamo infatti che i cittadini devono avere nella struttura la possibilità di interagire con istituzioni ed esperti: per costruire la mappa dei rischi  e dei danni del proprio territorio al fine di individuare gli strumenti più idonei per ridurli o eliminarli;  per poter esprimere e individuare i bisogni emergenti e le relative proposte per il miglioramento dei servizi.
  • offrire occasioni di formazione permanente degli operatori con particolare riguardo al lavoro di gruppo
  • promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini e delle associazioni di volontariato con uno spazio dedicato in modo da garantire la conoscenza dei diritti e l’erogazione di servizi sanitari e sociosanitari esigibili.
  • organizzare e coordinare risposte da dare al cittadino nelle sedi più idonee, privilegiando il domicilio e il contesto sociale delle persone.

Pertanto si ipotizza un contenitore i cui aspetti principali sono:

  • Area pubblica: comprende accoglienza e orientamento ai servizi sanitari, sociosanitari e assistenziali. Il cittadino, appena varcata la soglia della Cittadella, si dirige al bancone della reception in modo da avere una visione globale di tutti i servizi offerti dalla struttura e offrendo percorsi differenziati a seconda della problematica e della fascia di età; è nella reception che avviene la prima accoglienza e presa in carico del paziente. In questa area si potranno accorpare anche gli altri spazi di primo contatto con il pubblico (CUP, sportello unico distrettuale per scelta e revoca, esenzione ticket, assistenza sanitaria all’estero, assistenza integrativa, assistenza protesica, uffici informativi sulle diverse procedure per  commissioni invalidi, commissioni patenti ecc).  Gli spazi esterni, come già ipotizzato nelle richieste di tipo urbanistico, potranno essere aperti all’uso della città con forte valenza di comunicazione per avvicinare il cittadino/utente alla struttura sanitaria. L’integrazione viene favorita se il giardino della Cittadella non è un “cortile chiuso” , ma diventa un “parco urbano”.
  • Area clinica: comprende il nucleo delle cure primarie con prestazioni sanitarie di base , continuità assistenziale sulle 24 h., ambulatori infermieristici con annesso il centro di cure domiciliari (ADI), ambulatori di medicina specialistica, punti prelievo e di tecnologie diagnostiche di base, attività riabilitative, ambulatori per la diagnosi precoce (pap test, mammografia, colonscopia ecc.) con possibilità di completare i principali percorsi diagnostici che non necessitano di ricorso all’ospedale e per la gestione di patologie croniche attraverso l’integrazione dell’assistenza primaria coi servizi specialistici presenti. Sempre nell’area clinica potrà afferire parte della rete territoriale afferente all’area materno infantile (assistenza e prevenzione nell’età pediatrica e alle donne gravide); l’ambito della salute mentale e  delle dipendenze; ambulatorio di medicina sportiva; attività di prevenzione e promozione della salute: un punto di riferimento per la salvaguardia della salute degli immigrati.
  • Area sociale: comprende i Servizi sociali la cui presenza garantisce l’integrazione sociosanitaria per soggetti con patologie croniche o multiproblematici
  • Area dello staff: comprende uffici amministrativi, attività legata alla formazione e all’aggiornamento del personale, aree per conferenze o eventi pubblici

Il Comitato della Cittadella della salute propone che questa ipotesi di riorganizzazione possa essere posta al confronto e alla discussione degli attuali attori del territorio (Direttore generale dell’ASST, direttore socio sanitario dell’ASST, Direttore sanitario dell’ASST, rappresentanti delle istituzioni, Associazioni affinché non si realizzi un modello calato dall’alto ma la proposta di un’idea partecipata e condivisa.

La bozza del documento è stata elaborata da Manuela Serrentino, Gabriella Ceraulo, Anna Renna, Giuseppe Callisto, Antonio Muscolino


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