Titolo: Cmodo, silenzioso, vicinanze metrò
Autore: Antonio Spinaci
Editore: Betelgeuse
Anno: 2013
Federico Plomb lavora come correttore di bozze alla redazione di un giornale di annunci immobiliari, il Metroquadro. Federico tutte le mattine e tutte le sere affronta l'odissea del pendolarismo. Fa parte di quei lavoratori che dalla provincia si riversano su Milano in quei pochi treni che sembrano sempre di più dei carri bestiame.
Un giorno, distratto dalla festicciola di compleanno per il direttore dell'agenzia, manda erroneamente in stampa un annuncio particolare.
L'annuncio propone la vendita di un loculo al Cimitero Monumentale, per... i vivi. In particolare per i pendolari stanchi dei viaggi in treno, delle botte, dello stress.
Quando il fatto viene scoperto si levano proteste da molti canali (Chiesa, istituzioni, ecc.) e vengono fatte le dovute scuse. Federico si prende un rimprovero dal direttore dell'agenzia Zambon e si pensa che la cosa venga presto dimenticata.
Invece qualcuno la prende sul serio, e la contessa Puricelli Gigli, che ha messo l'annuncio, viene contattata davvero da persone interessate al loculo. A quel punto si scatena un vero e proprio marketing 'tombale' e le persone, veramente stanche dell'inferno del pendolarismo, cominciano ad acquistare loculi, nei quali si trasferiscono fino a quando non dovranno liberarlo per la persona anziana che dovrà riposarci per sempre.
Federico è inizialmente scettico, ma poi, distrutto dall'ennesima lotta per tornare a casa, esasperato dalla violenza sia dei civili che delle forze dell'ordine nei confronti dei pendolari, abbandonato dalla fidanzata, si fa coinvolgere nell'acquisto di un loculo. Scattano così per lui tutta una serie di eventi caratterizzati da una notevole sfortuna.
"Comodo, silenzioso, vicinanze metrò" è un libro divertente e tragico allo stesso tempo. Si ride se si pensa al direttore Zambon che, solo e cinico, a un certo punto non può fare a meno di occuparsi di un pesce rosso regalatogli, per dispetto, dai suoi impiegati; si ride se si pensa che delle persone hanno solo potuto pensare di abitare in cimiteri, come se fossero campeggi.
Ma poi, anche se tutto è esasperato ai massimi, riflettiamo. Davvero ogni mattina per un pendolare è come se fosse una battaglia per la vita? In questo libro, per niente tra le righe, leggiamo violenza, cinismo, cattiverie pure. Si descrivono combattimenti corpo a corpo stile partita di rugby, non ci sono più tracce di rispetto nei confronti degli anziani o delle donne. E poi gli scontri con la polizia, le proteste anarchiche; il tutto in una Milano che sembra nutrirsi con soddisfazione di questo caos. Come si nutre del business dei loculi. Fior di locali per l'happy hour e lavanderie automatiche spuntano nei pressi dei cimiteri, gli agenti immobiliari cominciano a fare appostamenti ai funerali degli anziani per poter acquisire nuovi probabili clienti. Addirittura si arriva a occultare cadaveri per poter tenere il loculo tutto per sé.
"Comodo, silenzioso, vicinanze metrò" è un libro in cui le relazioni sono o finite o inesistenti oppure hanno secondi fini; nessuno mangia un pasto sano e si aspetta l'happy hour per cenare; i colleghi ti pugnalano alle spalle alla prima occasione. In questo libro si accetta di non avere intimità e privacy, pur di arrivare sereni al lavoro. Si mette in discussione uno dei punti base del nostro essere civili: la casa, intesa come le quattro mura che ci proteggono dalle brutture del mondo.
Siamo veramente diventati così? È un ritratto onesto, quello che fa Antonio Spinaci?
La domanda sorge anche pensando al finale perfettamente in linea con tutto il resto, ma che lascia comunque perplessi, anche se divertiti. Perché il dissacrante ritratto che l'autore fa della nostra società non delude, anzi il libro oltre a essere divertente, è brillante e ben scritto.
Un libro da leggere, insomma, per i pendolari di tutta Italia, non solo quelli milanesi che si riconosceranno nella descrizione della città. Un libro anche per i gestori delle nostre povere ferrovie e per gli agenti immobiliari. Un libro per tutti quelli che vogliono divertirsi, ma non vogliono perdere il contatto con la realtà. Bisogna leggerlo, riderci su e poi chiedersi se vogliamo davvero finire così...
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