B I C E F A L O - Vuoto o con il cervello? E... il cuore?
Non presumiamo, naturalmente, di essere i soli, ma forse non molti ieri, quando hanno visto i giornali, tutti i giornali, interamente dedicati al ciclone scandalistico abbattutosi sul paese, da quello dell’Italcasse a quello Caltagirone-Evangelisti, hanno posto mente al fatto che proprio nei giorni e nelle ore in cui si preparava la bufera della quale non è ancora possibile misurare le dimensioni reali e i disastri che potranno derivarne, Sandro Pertini, il primo cittadino italiano, non era a Roma tra i personaggi di queste sporche vicende, ma tra coloro (come egli stesso ha detto) accanto ai quali, dedicandogliela, ha passato tutta la sua vita: tra i lavoratori, a Taranto, a Brindisi, e presto sarà ad Arese, ancora una volta con gli operai, ai quali, come ha fatto ieri, si rivolgerà chiamandoli compagni. E’ evidente che non c’era nulla di preordinato in questa coincidenza che a noi pare altamente significativa ed estremamente confortante; ma non c’è dubbio che un istinto, un sentimento, che palpitano nel cuore profondo del capo dello Stato, spingono quest’uomo, nei momenti più delicati e difficili del paese, a ritornare con coloro che, pur non immuni da errori e da colpe, non hanno mai tradito la purezza delle loro origini né mai hanno barattato la loro onesta, faticosa vita con le seduzioni di un potere costruito sulla sopraffazione e sulla frode. Sandro Pertini non l’ha certamente fatto apposta. Se c’è qualcuno, in Italia, che non può essere neppure sfiorato dal sospetto di allontanare da sé le responsabilità anche più gravi e pericolose, costui è il nostro presidente della repubblica, che in tanti anni di vita non ha mai conosciuto assenze o diserzioni. Ma lo guida il senso sicuro e infallibile della Resistenza e del Risorgimento e sa che l’una e l’altro risiedono incorruttibili dove era due giorni fa, dove sarà tra breve e dove si recherà in avvenire: tra i lavoratori che lo acclamano con le loro voci chiare e lo applaudono con le loro mani pulite. Ogni tanto sentiamo voci scoraggiate accennare ad una seconda repubblica. Confessiamo di non sapere esattamente a che cosa ci si voglia riferire. Ma sappiamo esattamente che stare con gli operai, come noi stiamo, vuol dire lottare con la parte che prima o poi dovrà vincere, e già Sandro Pertini, come non poteva non accadere, ha fatto la sua scelta. E’ con lui, in mezzo ai suoi e ai nostri compagni, che ritroveremo la libertà, la giustizia e la pace.
INDOVINA L’ INDOVINELLO:
CHI HA SCRITTO QUESTO PEZZO?
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I TUOI OCCHI
Sarà il cielo sereno
riflesso dai tuoi occhi
a dare a questo amore
già condannato
già deluso
già combattivo nel tempo
la gioia della vita
la speranza dell’uomo.
-Renzo Mazzetti-