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Compagno Mameli

Da Paolob
Parliamoci chiaro, io sto a malapena a galla.
L'acqua non è il mio elemento, nuoto male, e amo avere della salda terra sotto i piedi. Ancora di più se la terra è in salita.
Ma oggi, complice un pomeriggio da lupi con freddo e pioggia, mi sono letteralmente stravaccato davanti alla tv e sono cascato tra le piscine degli europei di nuoto.
Aldilà del fatto che tutti, ma proprio tutti!, sono belli, giovani e naturalmente aitanti e molto simili alle statue greche, è stato bellissimo vedere la Federica nazionale vincere i 200 metri stile libero.
Ma la cosa ancora più bella ed emozionante è provare vera commozione alla vittoria e all'inno durante la premiazione.
È così, ogni volta che si premiano gli atleti italiani io provo un'emozione fortissima, di vera partecipazione.
E vedere la Pellegrini cantare l'inno è un gesto che ci restituisce questo paese tanto strattonato e tagliuzzato, tanto mal guidato, tanto immeritatamente sbugiardata.
E la conclusione è forte e inaspettata, per me 'contestatore' anni '70 che aborriva l'inno in quanto simbolo della destra più becera e nostalgica: oggi l'inno, cantarlo, anche a squarciagola, è un atto di sinistra, contestatore, rivoluzionario, antagonista.
Alla faccia dei federalisti dilettanti e senza congiuntivo, alla faccia dei portaborse sul libro paga del padrone delle ferriere, alla faccia dei nostalgici fascisti e della feccia della feccia che si abbuffa per racimolare qualche briciola.
Insomma Mameli vota Rifondazione.
O no?

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