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Compassione solidale / Reading da "Religioni afro- brasiliane" di Heitor Frisotti

Creato il 28 maggio 2012 da Marianna06

Neonato

 

 Come bianco o bianca  ho la possibilità di ascoltare racconti sulla discriminazione e sul razzismo, di analizzare statistiche e raccogliere testimonianze ma non saprò mai che cosa vuol dire vivere da discriminato una vita intera e aprire gli occhi sulla coscienza nera e sulla dignità umana solo a vent’anni, o forse a sessanta.

Come uomo/donna posso rendermi conto delle discriminazioni sessuali, del potere e della violenza del maschilismo, ma difficilmente potrò sapere che cosa sono l’umiliazione, l’inferiorità e la sottomissine imposte  e sofferte nella carne delle donne.

 Come cristiano o cristiana, difficilmente mi accorgerò di come la mia esperienza di fede possa costituire per altri un’oppressione o una negazione di sé.

Solo chi è  discriminato perché nero, perché donna, perché non cristiano, sa cosa questo significhi, sa cos’è vivere  in questo paese (ndr.Brasile), sa quanto è ingiusta questa società.

La conversione però è possibile.

 Si tratta di cambiare politica, trasformare  dal di dentro la società sul piano culturale e anche affettivo e cioè dei sentimenti nelle relazioni umane.

E’ necessario cominciare a comprendere la realtà muovendo dalla sofferenza dei neri, delle donne, dei non cristiani.

Il dolore diventa così uno dei principi ermeneutici fondamentali, al punto che possiamo affermare che chi non soffre non capisce.

Il soffrire insieme, la compassione e di conseguenza la consolazione, che ne scaturisce, è la sola maniera  di avvicinarsi alla verità in una società attraversata da conflitti come la nostra attualmente.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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