È stato presentato un emendamento al ddl Stabilità che potrebbe permettere ai Professionisti di compensare i propri crediti con la PA. Per questo motivo, il Consiglio Nazionale degli Architetti ha espresso la propria soddisfazione.
Potrebbe essere la volta buona. In sede di conversione del dl Sviluppo Bis, la Commissione Industria del Senato aveva bocciato la proposta di inclusione dei professionisti tra i beneficiari della norma che consente, per ora solo alle imprese, la compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione (leggi anche Compensazione crediti PA, Confprofessioni: riaprire ai professionisti).
Vai a Decreto sviluppo bis, in anteprima il testo del maxi emendamento.
Aveva detto il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, riconfermato ieri Presidente di Confprofessioni: “Noi andiamo avanti. Presenteremo un nuovo emendamento alla Legge di stabilità (AS. 3584) all’esame della Commissione Bilancio del Senato, affinché la compensazione dei crediti/debiti con la Pubblica Amministrazione sia estesa effettivamente anche ai liberi professionisti. Si tratta di una questione di principio, prima ancora che di equità sociale”.
Dipende tutto dalle sorti di un emendamento presentato dal senatore Filippo Bubbico al disegno di legge di Stabilità. Ecco cosa prevede l’emendamento: “i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, di cui all’articolo 13 della legge 183/2011 e all’articolo 31 del DL 78/2010, maturati per somministrazione, forniture e appalti sono interpretati nel senso di includere anche le somme spettanti quale corrispettivo per prestazioni professionali eseguite da un professionista iscritto ad albo o collegio”.
Il CNAPPC è soddisfatto per l’iniziativa di Bubbico che va incontro alle difficoltà dei professionisti di lavorare con la pubblica amministrazione.
Lo stesso senatore Bubbico, cercando di spiegare al CNAPPC il motivo della prima bocciatura, ha dichiarato che “la mancata estensione anche ai professionisti della norma che consente alle imprese la compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione e non inserita in sede di conversione nel Dl Sviluppo, sia da imputare ad un giudizio di improcedibilità, opposto dalla Commissione Bilancio e Programmazione Economica, in relazione alla presunta mancata copertura degli oneri da essa derivanti”. Bubbico imputa la responsabilità alla grave situazione in cui versa il bilancio dello Stato, ma aggiunge che “non potrà esserci alcuna ripresa economica senza adeguati investimenti e senza le opportune e necessarie azioni, tese a dare regolarità e certezza di pagamento per i fornitori di beni e servizi di natura professionale”.
E infine la promessa del Senatore “perché le lamentate discriminazioni vengano superate e perché la crescita economica possa avvalersi del contributo dei tanti valorosi professionisti che, a proprie spese, consentono alla pubblica amministrazione di accedere alle scarse risorse disponibili” si è dunque tradotta nella presentazione dell’emendamento al ddl Stabilità.