È in programma per oggi, presso la Commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama, la discussione del disegno di legge n. 1865 relativo a Disposizioni in materia di competenze professionali dei geometri, dei geometri laureati, dei periti industriali con specializzazione in edilizia e dei periti industriali laureati nella classi di laurea L-7, L-17, L-21 e L-23.
Riprende quindi a due anni di distanza la partita a distanza tra architetti e ingegneri da un lato e geometri dall’altro. Ricordiamo che furono proprie le vibranti proteste dei tecnici laureati (architetti e ingegneri) a congelare di fatto la discussione sul ddl Vicari.
I Consigli Nazionali degli Architetti P.P.C. e degli Ingegneri, infatti, si opposero a quello che definirono un “provvedimento che, in modo del tutto arbitrario e senza fondamento giustificativo, stravolge le vigenti competenze professionali”.
Sulla base del testo del ddl n. 1865 sulle competenze dei geometri è previsto che geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati potranno occuparsi di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico, ristrutturazioni e risanamento conservativo, senza alcuna limitazione e per ogni tipo di intervento, purché i lavori non comportino interventi statico-strutturali su strutture in cemento armato, oppure se i calcoli strutturali sono eseguiti, su incarico del committente, da un altro tecnico abilitato.
“Il disegno di legge”, si legge nel testo di presentazione del ddl Vicari, “fissa limiti ben precisi al vago concetto di modesta costruzione legandoli sì alla formazione scolastica ed universitaria ma, soprattutto, all’acquisizione di specifiche capacità ad operare, ottenute attraverso la partecipazione, con profitto e con prova finale, a corsi di formazione organizzati dalle categorie professionali in accordo con le università e con gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado”.
Le reazioni
Vi è stata subito una forte presa di posizione da parte del sito Amatelarchitettura.com.
Si legge infatti, sulle pagine del sito: “Sapevamo che prima o poi ci avrebbero riprovato, 2 anni fa nel mese di febbraio del 2010 per mano, (ironia della sorte) di un architetto, la Senatrice Vicari, i geometri hanno fatto presentare un disegno di legge che ampliava in maniera indiscriminata le loro competenze”.
Amatelarchitettura.com invita infine a scrivere al Presidente Nazionale degli Architetti Leopoldo Freyrie, “affinché intervenga prontamente, come avevamo fatto noi due anni fa con la nostra lettera”.
E proprio il CNAPCC ha emesso ieri un durissimo comunicato stampa, nel quale si “esprime la più chiara e risoluta contrarietà al disegno di legge n. 1865”.
“Spiace”, termina il comunicato degli architetti, “che il Consiglio Nazionale dei Geometri persegua logiche estranee al dovere, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”.