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Competizione tra Paesi

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Competizione tra Paesi

Le donne italiane possono guidare un auto solo se è rosa. (Il rosa puzza!).

Questo è lo spot della nuova twingo, una macchina che personalmente non mi piace. Ma al di là del prodotto soffermiamoci sullo spot stra-stereotipato.

Inoltre la competizione è femmina solo per farsi la guerra tra loro, per rubarsi delle auto e dei vestiti formato Barbie e per essere belle, sensuali e fashion; anzichè in altri campi come quelli professionali o politici. La competizione è una cosa che dovrebbe appartiene a tutti gli individui indipendentemente dal sesso.

Notate come è sessualizzata perfino la voce fuori campo che ci ricorda che “la competizione è femmina“.

Descriviamo lo spot: C’è una ragazza omosessuale e l’altra che si finge tale solo per fregarle la macchina. L’omosessualità è descritta in modo omofobo, sicuramente per compiacere i maschi etero.

La sessualità femminile è ridotta ad estrema passività, voyeurismo e controllo maschile anche se non è etero. Sono sempre stata contraria al modello lesbo che i mass-media veicolano, quello ad uso e consumo maschile. Sembra che le lesbiche dei porno e della pubblicità stiano lì ad aspettare sempre l’uomo.

E’ come se l’uomo etero non sopporti l’idea che le lesbiche abbiano una loro sessualità indipendente escludendolo dal rapporto, per questo che nelle pubblicità ci sono solo false lesbiche.

Ma è allucinante come siamo lontani da altri paesi. Guardate l’ironia di genere:

Competizione tra Paesi

In Francia l’anzianità viene mostrata senza problemi, in italia devi essere solo bella e giovane. Le donne possono guidare auto nere e manifestare la propria sessualità apertamente e liberamente (anche se non sono più giovani). Il sesso non è un tabù se sei femmina. Puoi girare con un preservativo in tasca come i maschietti, senza essere considerata una prostituta. Il claim è “tempi moderni“. Insomma gli stereotipi di genere e sulla sessualità delle donne vengono sfatati e il sesso viene mostrato senza oggettivizzare la donna.

Avete visto il confronto?

La condizione delle donne italiane rapportata con altri paesi è ancora più allucinante. E’ un cane che si morde la coda: la pubblicità è lo specchio del nostro Paese di come viene percepita la donna ma è  purtroppo anche causa dell’arretramento di genere che stiamo subendo.



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