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Istanbul, 16 maggio 2014
Poco più di mezzora all'imbarco sul volo PG512, destinazione Teheran.Il tempo di andare alla toilette, mangiare un panino al prosciutto e aprire un libro portato da casa.L'Iran, a quanto pare, è un paese molto più libero rispetto a qualche anno fa, dove molte persone vivono in maniera moderna ed emancipata.Sarà, ma la suggestione è forte, l'immagine di persone lapidate in piazza che ci rimandano o notiziari occidentali si fa sentire anche qui, ai margini dell'Europa.
Strappo d'istinto la copertina del romanzo di Kapuscinski che ho tra le mani, che ritrae l'imam Komehini con gli occhi puntati dritti in faccia al lettore, dietro l'ombra di donne velate di nero.
Ora la guida spirituale più importante del mondo sciita, ispiratore della rivoluzione che nel 1979 ha definitivamente trasformato l'Iran in una repubblica governata dalla legge islamica, mi guarda dal fondo del cestino del bagno degli uomini.
Il gate ha appena aperto.
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