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Compleanni milanesi

Creato il 01 giugno 2015 da Elettra

A mezzanotte e un minuto stiamo ballando davanti alla porta di un’osteria, male e fuori tempo, sulle note di Happy Birthday di Stevie Wonder, cercata un attimo prima su youtube. E sono felice e spero che qualcuno ci veda dai balconi che ci sono sulla strada, ma di milanesi affacciati non ne vedo mai, almeno in questa strada. Dopo mezz’ora sto spegnendo la fiamma di un accendino dopo aver espresso il solito desiderio e sto mangiando uno dei dolci di una pasticceria che mi piace sempre, con già il mio regalo addosso.
Quando mi chiedono perché vado a Milano di tanto in tanto mi sembra così stupido dover rispondere ogni volta: perché mi piace, perché gli amici sono lì, perché c’è quella mostra che voglio andare a vedere, il nuovo spazio che ha aperto, perché è il mio compleanno e voglio festeggiarlo facendo colazione sempre in quella pasticceria, andando a vedere di nuovo Kiefer all’Hangar, mangiare una sacher al Bar Luce della Fondazione Prada e giocare a flipper, spegnere una candelina che fa le fiamme rosse su un pezzo di torta alla Cascina Cuccagna, brindare seduti in riva alla darsena, mangiare ai mercati carne pugliese, mangiare di nuovo dopo poche ore e vino buono.
In mezzo ci sono le passeggiate insieme e quelle che mi faccio da sola, con un occhio alle vetrine e uno agli androni dei palazzi, tutte le vite in cui provo ad entrare sui tram e sulla metro, gli spritz e le chiacchiere e le tantissime sigarette con l’amica di sempre, il giochino di riconoscere i posti di instagram e fotografarli a mia volta, le telefonate, i messaggi dalla mattina presto fino alla sera tardi, quando meno te lo aspetti.
E tutta la felicità e la cupezza di ogni compleanno, sempre tutte insieme, a 20 come a 28 l’altro ieri, a Napoli come a Milano, mischiate e inscindibili. Perché è il loro bello, sempre.


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