Complessi legami tra l’operatore turistico valtur e la mafia di messina denaro.

Creato il 12 settembre 2011 da Madyur

Quando Provenzano scappava nelle campagne del palermitano, uno dei suoi problemi, oltre a quelli riguardanti alla polizia che lo cercava, erano le vacanze dei suoi parenti e dei suoi picciotti.

Il vecchio padrino corleonese in una villa in compagnia di Nino Giuffré, capo mafia di Caccamo, parlano dell’organizzazione di Cosa Nostra e di come gli uomini chiave si siano spostati per le ferie. Giuffré inizia a elencare i nomi dei colonnelli e i posti che hanno scelto per vagarsi. Poi si sofferma su un latitante e rivela a Provenzano di trovarsi in un Villaggio Valtur al confine tra Palermo e Messina.

Il luogo scelto è di rara bellezza : una struttura alberghiera a picco sul mare, con una vista bellissima. Ma Giuffré è un mafioso all’antica e non gli piace quel posto con animazione , discoteca e piscina : e per questo si lascia andare ad apprezzamenti non lusinghieri del villaggio. Provenzano comincia , però, a prendere le difese dei villaggi vacanze.

Provenzano rivela “Se ci vuoi andare non ti devi fare problemi perché ‘stu discorso della Valtur lo abbiamo noi nelle mani”. Giuffré è sorpreso che la mafia faccia affari con il principale operatore turistico.

L’ex mafioso di Caccamo rivela di non aver mai messo piedi in un villaggio Valtur , ma assicura che il Presidente del gruppo alberghiero , Carmelo Patti, era nelle mani di Ciccio Messina Denaro , il vecchio boss trapanese deceduto, padre i Matteo , il latitante numero uno di Cosa nostra.

E proprio all’uomo più ricercato alcuni collaboratori di giustizia collegano la Valtur : gli investigatori considerano la Valtur uno dei polmoni finanziari dell’ora latitante. Due anni fa Carmelo Patti è stato messo sotto accusa per aver aiutato il superlatitante. L’indagine è ancora aperta e potrebbe avere nuovi sviluppi.

Il patron della Valtur in passato ha avuto problemi con la giustizia, fu accusato di una maxi evasione fiscale collegata ad una delle sue aziende impiantate nel trapanese. Sul banco degli imputati , insieme a lui, sedeva il commercialista di Denaro , anche lui assolto in appello. Un rapporto ricambiato, dato che sembra che il boss sia intervenuto personalmente per facilitare un affare che la Valtur ha concluso alcuni anni fa nel trapanese.

Le aziende di Denaro sono delle incognite per i Pm. Ultimamente sono stati sequestrati due grandi gruppi di imprese dei trasporti e del settore alimentare , con bilanci a nove zeri: beni del latitante. Nel 2002 gli specialisti dell’Antimafia avevano segnalato la Valtur un azienda a rischio di infiltrazione mafiosa. Per gli investigatori il grande volume d’affari gestito dal cavaliere Patti e il patrimonio accumulato non sono giustificati.

Fino al 1997 , la Valtur era un’eccezione dello Stato sprecone. L’impresa turistica fondata dalla Cassa del Mezzogiorno era in utile e tutti la volevano acquistare . A comprarla , invece, fu la Fin Cab, di Carmelo Patti . Quattro anni dopo lo Stato , svende la sua partecipazione in Valtur che era del 30%. Eppure nel 1997 , quando i Patti entrarono nella compagnia per 304 miliardi di lire, la società era in utile.

Il patron del gruppo, Carmelo Patti, sembrava l’uomo giusto per far decollare il gruppo. Il cavaliere era proprietario di un’azienda fornitrice di componentistica elettronica della Fiat e oggi guida 40 società che fatturano milioni di euro.

Oggi la Valtur è un complesso alberghiero che gestisce in Italia quasi 10 mila posti letto mentre in Sicilia e in Puglia sono in costruzione strutture da 5000 posti. Con il contributo di Stato e Regione nel trapanese sarà inaugurato , su un’area di 31 ettari, un nuovo complesso. Non solo la Valtur ha firmato un contratto con il ministero per lo Sviluppo economico che prevede la nascita di altre due strutture in Sicilia. L’investimento è di 100 milioni di euro , di cui 22 a carico dello Stato e circa 9 della Regione. Nel 2009 i ricavi sono stati in crescita ed hanno raggiunto la somma di 215 milioni di euro.


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