Completata la mappa del Dna dell'albero di Natale: l'abete rosso, una delle piante più diffuse e importanti in Europa anche dal punto di vista economico, risulta avere un enorme genoma, 10 volte più lungo di quello umano, ma lo stesso numero di geni attivi di una minuscola piantina.
Condotto da un gruppo di ricerca internazionale, del quale l'Italia fa parte con l'Università di Udine e l'Istituto di Genomica Applicata, lo studio è stato coordinato dall'università di Stoccolma e pubblicato sulla rivista Nature.
E' la prima volta che viene ricostruita la mappa del Dna di una gimnosperma, ossia di una conifera che ha la caratteristica di raccogliere i semi non in un ovaio, ma in strutture esterne e dalla forma conica, le pigne.
Grazie ad una nuova e sofisticata tecnica di sequenziamento del Dna, i ricercatori sono riusciti nell'impresa di leggere le oltre 20 miliardi di coppie di basi, ossia le 'lettere' con le quali è scritto il Dna, che compongono il genoma dell'abete rosso(Picea abies). Hanno scoperto così che l'abete rosso ha un genoma molto lungo, 10 volte maggiore rispetto a quello umano, ma pochissimi geni attivi, tanti quanti ne ha la piccola Arabidopsis, la pianta più studiata nei laboratori di genetica. L'intero genoma di questa piantina è però circa cento volte più piccolo rispetto a quello dell'abete. A fare la differenza potrebbe essere la storia evolutiva dell'abete rosso, durante la quale il genoma della pianta ha progressivamente accumulato duplicazioni di tratti di Dna non funzionali. Un fenomeno, questo, non ancora ben compreso dai biologi.
Fonte: ANSA