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Complottevol-mente

Creato il 12 marzo 2015 da Abattoir

vignetta di Andrea Ventura

Testo di Laura Brida, vignetta di Andrea Ventura

A volte mi capita di pormi delle domande strane, le ultime in ordine cronologico sono: perché ho l’impressione che nel nostro paese l’informazione sia filtrata? Perché ho sempre la percezione che i media non si occupino di informazione come dovrebbero? Sono io ad essere “strana”?

Mi sono domandata se sono solo i media tradizionali (TV, radio, giornali) a procurarmi questa sensazione. Ho fatto quindi un piccolo test utilizzando internet ed ho avuto dei risultati che mi sembrano interessanti, e che vi ripropongo.

Utilizzando Google come motore di ricerca ho digitato “scie chimiche” e poi “olio di palma”. Ho trovato circa lo stesso numero di risultati della ricerca. Come controprova ho ripetuto il test digitando gli equivalenti termini in inglese, “chemtrails” e “palm oil”. Ho scoperto che, contrariamente ai risultati italiani, la ricerca sull’olio di palma produce 3 volte più risultati rispetto a quella sulla teoria delle scie chimiche.

Ciò dimostra empiricamente che il popolo italiano mostra lo stesso blando interesse verso argomenti riguardanti importanti e verificati danni alla salute e ambientali (derivanti dalla produzione e il consumo di olio di palma), e verso teorie complottiste non verificate scientificamente.

Insomma mentre tutto il resto del mondo sta decidendo se bandire o meno l’olio di palma negli alimenti a causa dei danni sulla salute e i gravissimi danni ambientali ed economici derivanti dalla sua produzione, noi italiani ci concentriamo sul vincitore del GF o di qualche talent show.

Eppure la campagna contro l’uso e consumo di olio di palma è stato lanciato, tra gli altri, da autorevoli organizzazioni mondiali come: OMS (organizzazione mondiale della sanità), FAO (organizzazione delle Nazioni Unite per l’agricoltura e l’alimentazione), EPA (agenzia degli Stati Uniti per la protezione dell’ambiente), Greenpeace, WWF. Per non parlare di tutte le organizzazioni per la protezione delle malattie cardiovascolari, che in tutto il mondo stanno promuovendo campagne dopo campagne per sensibilizzare i consumatori circa l’argomento.

E in Italia? Tutti zitti sennò ci tocca fare a meno della Nutella (pare che sia composta almeno dal 19% di olio di palma1 certificato RSPO)!
La prova incontestabile di questa italica indifferenza verso le nostre (e soprattutto mie) coronarie, mi si presenta quando vado alla frenetica ricerca di un pacchetto di fette biscottate prive dell’odiato ingrediente (spesso celato dalla dicitura “olio vegetale”), che spesso termina con un insuccesso. La cosa che in assoluto mi innervosisce di più in questa faccenda è dover inforcare i miei odiati occhialetti di plastica (sigh!) per leggere con cura gli ingredienti anche quando vado in un grande (e carissimo) supermercato biologico di Torino, che espone migliaia di prodotti tutti rigorosamente bio, ma con olio di palma in abbondanza (biologico anch’esso, chissà se le mie arterie se ne accorgono…) .

Più che un complotto mi sembra una catastrofe culturale di proporzioni epiche che investe la nostra nazione e le nostre menti.

Siamo tutti travolti da uno tsunami di dis-attenzione!

1. http://www.nutella.it/it/olio-di-palma


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