Il progetto del comprensorio di Crema merita attenzione. Comuni che uniscono le nostre forze? Sarebbe tempo! Che siano di un colore o dell’altro non fa nulla. Sarebbe bellissimo se lo facesse o l’avesse fatto Cremona, ma nemmeno c’è stato un gran dibattito. L’Unione del Soresinese si è sfasciata, altre hanno resistito. Gli enti locali sono stati vessati dallo Stato, d’accordo, il federalismo è stato solo un miraggio fatto di tasse mal congegnate, l’autonomia degli enti locali soffre. Unirsi è prezioso per il miglioramento delle funzioni dei Comuni, perché possano offrire servizi più efficaci.
Crema per riuscirci, si può supporre, si metterà al servizio dei Comuni minori e lavorerà alla pari, senza spadroneggiare. E’ giusto lasciar perdere la posizione politica quando l’obiettivo è migliorare l’efficienza delle istituzioni, obiettivo di cui i cittadini sentono gran bisogno. Meno costi, più efficienza: si realizzerà? Sommamente auspicabile ovunque possibile, da parte di qualunque amministrazione.
Le Unioni dei Comuni in vari casi sono fallite, Crema può rilanciare l’idea con uno stile diverso. Nel progetto il piano di zona appena approvato dall’assemblea dei sindaci, e inoltre Scrp, braccio operativo del territorio, dovrà avere un ruolo di punto di riferimento per i sindaci, facendo da stazione appaltante. Le altre società dovranno essere ridotte e sarà introdotto il principio di responsabilità civile degli amministratori. Possibile l’uscita dal labirinto di Lgh, in programma anche il sub-ambito cremasco per la gestione dei rifiuti. Una semplificazione dunque e un miglioramento della gestione dei servizi.
p.z.
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