Comunicare le emozioni: come si scrive di pancia

Creato il 16 gennaio 2014 da Ireneferri

Parlare e scrivere non significa solo “mettere in moto il cervello”. Le emozioni coinvolgono anche e soprattutto la “pancia”, quella zona sotto l’addome a livello dell’intestino dove le teorie più moderne dicono che nascano sensazioni e sentimenti.

Abbiamo perso l’abitudine di ascoltare il nostro corpo e facciamo fatica a capire da dove nascono le emozioni e le parole.

Da dove prende origine la comunicazione? Dalla mente, poi dai polmoni, dalla faringe, fino alle labbra.

E’ davvero così? E’ solo un fatto di respirazione alta e veloce? Parte tutto da ciò che abbiamo in testa e che esprimiamo tramite le parole?

Le teorie più avanzate parlano di un coinvolgimento importante della “pancia”. Sto pensando ad esempio ai disturbi psicosomatici legati al “lasciare andare troppo” o al “trattenere”.

Dobbiamo imparare a riappropriarci di noi stessi e della nostra capacità di sentire e parlare delle emozioni più vere. Il prezzo è non essere veri scrittori.

Ecco due esercizi che puoi fare per lasciare parlare la parte più vera di te. Quella che ride, soffre. Che si emoziona.

Come si scrive di pancia: primo esercizio

L’obiettivo è lasciar parlare la parte di noi meno ansiosa, meno agitata, meno stressata. Riscoprire le nostre risorse emotive, alle quali possiamo ricorrere quando le parole si fermano “nella gola”.

  • Concentrati sul respiro e spostalo dal torace all’addome.
  • Respira profondamente con la pancia 3 o 4 volte, visualizzando l’aria che entra ed esce.
  • Ora, richiamandola dalla pancia profonda, fai uscire la voce: sicuramente avrà un tono più basso, sembrerà diversa, la percepirai come una parte antica di te stesso.

Come si scrive di pancia: secondo esercizio

Ora pensiamo al silenzio: dove nasce? Dove si localizza? E’ una bolla nella fronte? E’ pieno di tensione, di rabbia, di pianto trattenuto, di parole non dette?

Svuota la mente e non creare giudizio, solo presenza.

  • Stai ad occhi chiusi in un ambiente appartato e concentrati sull’assenza delle parole. Sei rilassato. Il silenzio ti avvolge come un alone caldo e luminoso.
  • Cerca di vedere, in questa luce, alcuni punti di maggiore intensità: sul petto, su una mano, intorno all’addome. Poni l’attenzione in queste zone – dove il silenzio sembra più concentrato – e assapora il rilassamento.
  • Memorizza i punti del silenzio e, quando senti la necessità di dovervi ritornare, visualizzali con la tua mente.

Scrivere un’emozione è provare un’emozione

Lo scrittore è il primo ad emozionarsi, proprio come tutti gli altri. Ed è il primo a dover sapere come si scrive di pancia. Le emozioni sono quell’ingrediente meraviglioso che ci rendono persone in grado di interagire tra di noi.

Cosa ti emoziona? Cosa provi quando ti senti emozionato? Riesci a parlare o stai in silenzio?

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