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Comunicato Boys Parma. Tavecchio fantoccio di un sistema marcio

Creato il 01 marzo 2015 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
Comunicato Boys Parma. Tavecchio fantoccio di un sistema marcio
Comunicato da boysparma1977.it: Un’altra settimana di passione, dove ancora una volta è successo di tutto e il contrario di tutto.
Tra promesse, bugie, pignoramenti e i silenzi di Lega e Figc si è consumata l’ennesima settimana disastrosa per la nostra squadra e la città intera.
Ma come sappiamo bene, è proprio in questi momenti che viene fuori il meglio delle persone, e ci si trova ad organizzare iniziative magari mai pensate prima.
Giovedì sono venuti nella nostra sede una delegazione dei giocatori del Parma, assieme al Mister Donadoni, ragazzi che ci hanno sospeso per la loro maturità e il senso della realtà in una situazione paradossale come questa, lontani anni luce dai riflettori della ribalta, che l'industria dei media vuole ancora farci credere.
Noi per domenica avevamo in programma la trasferta di Genova, il clou della settimana per un ultras, in questa occasione ancor più sentita visto che avevamo programmato ad una trasferta in massa, coinvolgendo tutte le generazioni di Boys che in questi quasi quarant'anni si sono succedute in Curva Nord.
C'è un però: l’ultima partita in casa non l'avevamo giocata, e in questa settimana la situazione economico-finanziaria del club è peggiorata, per cui domenica scorsa avevamo già pensato ad un piano B, un’iniziativa che avrebbe coinvolto tutta la comunità crociata, la trasferta a Carpendolo per dire in faccia al ladro che ci ha rubato tutto, cosa pensiamo di lui e di tutta la faccenda.
Quindi, a giovedì pomeriggio, le opzioni per domenica erano o Genova o, in alternativa, Carpenedolo.
Poi giovedì sera abbiamo incontrato la squadra, ci siamo parlati in modo schietto, da uomini, cercando di fare fronte comune per non venire spazzati via dai millantatori dell’opinione pubblica, che di una cittadina come Parma, per di più in grave crisi, non fotte a nessuno.
E ci siamo subito trovati negli stessi discorsi, il dubbio atroce che i “Poteri Forti” del calcio mettano a tacere questa situazione, per un mero interesse economico, cercando di portare al termine questa stagione-farsa, per dare all’esterno una finta idea di normalità da vendere alle tv.
Un nascondere la sabbia sotto il tappeto fino a giugno, per salvare la faccia con le pay tv e le agenzie di scommesse, e poi il Parma sarebbe sparito nell’indifferenza generale.
Ma con Noi, i giocatori hanno detto no, non hanno voglia di prendersela solo con Ghirardi e Leonardi, ma mirano a dare una risposta forte ad un Sistema che ha portato a questo, un Sistema fatto di poltrone, nel quale quattro/cinque società, proprio quei Poteri Forti, campano sulle spalle delle restanti tredici/quattordici.
Un Sistema dove i veri attori del calcio, ovvero giocatori, allenatori e arbitri non contano niente, sempre in nome dello “show must go on”.
Un Sistema nel quale il Presidente Federale è un fantoccio,ed in realtà chi comanda è il presidente di uno dei club, che in una telefonata si permette bellamente di chiarire quali sono le squadre a lui liete in seie A e quelle che non vuole.
Cioè, capiamoci, qui non esiste più il concetto di sport.
Perché qui non si tratta più di sport, ma solamente di business, il business delle tv e delle scommesse.
Relegando in un angolino i veri attori che dovrebbero “fare sport” e di conseguenza le loro famiglie.
Oggi più che mai i giocatori sono consci del potere che hanno, ricattare il per portare ad un cambiamento grande, per un calcio trasparente ed equo, forzando la mano proprio dove il Sistema è più sensibile e si regge, i soldi.
Ogni partita annullata sono 3 milioni di pensale che la Lega deve pagare a Sky, alla quarta rinuncia la squadra viene radiata e le partite annullate portano a 45 milioni che la Lega dovrebbe restituire alle varie tv, oltre alla ridefinizione dei contratti.
In poche parole, questo Sistema dei padroni e dei corrotti, salterebbe in aria.
Chiediamo a tutti: avrebbe senso un intervento esterno della Lega, che pagherebbe gli stipendi di tre mesi, per poi ricacciare tutti sul marciapiede?
Perché la realtà è questa, se non si trova un compratore in grado di dare continuità aziendale, si partecipa al teatrino televisivo fino a giugno, poi magari non si riparte nemmeno dalla serie D e si sarà l’addio al calcio giocato a Parma.
Vogliamo permettere tutto ciò
Bene, allora è giunto il tempo che i Poteri Forti si espongano, e non ci riferiamo certo all’intervento economico.
Che innanzitutto si impegnino concretamente nel cambiare le regole, quelle stesse regole che hanno permesso ad un “bamboccione megalomane” di poter bellamente portare a 200 milioni di passivo (e tanti ancora ne dovranno venire fuori, temiamo), quelle regole che hanno permesso a dei “cialtroni nullatenenti” di acquistare per un solo misero euro una società che rappresenta un’intera città, quelle regole nelle quali l’organo federale della Covisoc dovrebbe vigilare, ma non lo fa o non lo vuole fare.
E giusto che ora il Sistema veda di porre rimedio a tutto questo marciume e dia una risposta vera, serie a concreta, per non finire nelle scene tragicomiche della politica nostrana.
I giocatori chiedono regole nuove, trasparenti e che la Lega in primis si impegni a trovare un acquirente credibile e soprattutto solvibile, condizioni indispensabili per continuare a fare calcio a Parma quest’anno, altrimenti salta il Parma con tutto il calcio italiano, per poter ripartire tutti con un calcio sano e pulito.
Per questo andremo a Genova sabato, a vedere la Primavera, partita alla volta del capoluogo ligure a proprie spese, senza organizzazione, ma volendo onorare sul campo ancora il nome del Parma Calcio.
Saremo a Sestri sabato per dare un segnale forte, che Noi stiamo con la squadra, che Noi siamo parte di una comunità che non vuole farsi mettere i piedi in testa dai quattro malfattori di turno.
Ci saranno anche gli Ultras Tito, sarà tifo vero e gemellaggio, ancora una volta dimostreremo che il calcio appartiene ai tifosi e non agli speculatori che ci vogliono trasformare in clienti da mungere.
E domenica, per suggellare il tutto, andremo alle 15.15 a fare il nostro tifo all’allenamento, nel quale i giocatori faranno una partitella di allenamento.
Così, mentre tutta la serie A proverà a “vendere” all’esterno una parvenza di normalità, Noi saremo a Collecchio, anziché a Genova nel sottore ospiti, sempre con le nostre bandiere, i nostri striscioni e i nostri fumogeni, per dimostrare che il vero calcio, quello della passione vera, non morirà mai, mentre gli sciacalli del pallone saranno sempre più soli, abbandonati alle loro malefatte.

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