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Comunicato Stampa di AgireOra Alessandria.

Creato il 17 giugno 2011 da Uncittadinoattivo

Dissenso nei confronti del Concorso Ippico

Come da qualche anno a questa parte, Alessandria ospita il Concorso Ippico, un evento considerato da molti, primo cittadino compreso, molto prestigioso per la Città, ma non tutti la pensamo così, e infatti gli animalisti di AgireOra Alessandria sabato e domenica scorsi hanno espresso la loro indignazione esibendo alcuni striscioni all’ingresso della fortezza. Secondo gli attivisti, gli animali non sono a nostra disposizione per poterci fare tutto quello che vogliamo, difatti, come spiega un loro volantino distribuito ai visitatori del Concorso, «non è certo il cavallo a scegliere di propria volontà di portare a spasso un umano in groppa; di trainare carrozze, calessi, carri o trascinare pesi; di essere addestrato a muoversi in un certo modo; di eseguire esercizi circensi di danza o altro che mai si sognerebbe di fare in natura; di fare salti a ostacoli o essere lanciato in corse agonistiche; di diventare un puro sangue, un cavallo “da lavoro” o “da carne”; di finire al macello se si azzoppa o quando non serve più ai nostri scopi». Massimo Siri di AgireOra Alessandria aggiunge: «Tutto ciò che potrebbe avere un senso per noi, non ne ha alcuno per gli animali. Il posto in cui un cavallo può vivere felice è solo libero in un campo a brucare l’erba. È forse normale essere invece costretti a trascorrere la maggior parte del proprio tempo rinchiusi in stretti box, per poi uscire ed essere ‘usati’ solo per qualche ora e nemmeno tutti i giorni… e sempre per soddisfare le esigenze, o meglio il capriccio degli umani? Saltare una dozzina di ostacoli in una gara, di cui alcuni oltre i due metri di altezza, in spazi ristretti, non è affatto naturale né senza conseguenze fisiche per un cavallo. Questi sport (corse, salto ostacoli), sono oltretutto pericolosi per gli animali, che possono rimanere feriti anche gravemente, non solo durante le gare, ma anche nel corso degli allenamenti (che di solito non sono sotto i riflettori). In ogni caso l’animale viene usato fintanto che vince e non si azzoppa. Quando non può più essere sfruttato, la sua fine è quasi sempre il macello».

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