Comunicazione/ Guerrilla Marketing, ovvero un innovativo modo per farsi notare.

Da Redazionetitel @titelonline
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Image by stevendepolo via Flickr

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Una forma molto singolare di Marketing è quella americana di Guerrilla Marketing. Non mi dilungo molto sulla tecnica, ma riporto il testo di Wikipedia. Probabilmente farà piacere scorrere le immagini, archiviate unicamente per un approfondimento della tecnica, che si ritiene davvero virale.

Alle immagini non è stato cambiato nome per motivi legali. Non appartengono neanche a questo sito, e non vuole farle sue, ma solo mostrarle a scopo informativo-didattico, ma cercando in Google nella sezione immagini si potrà in tal modo risalire al sito, o ai siti che le hanno pubblicate, inserendo nella casella di ricerca il suo nome, o eventuali meta presenti. La maggior parte sono foto di luoghi pubblici, e ritenute di dominio pubblico. Molte sono a bassa risoluzione e ce ne scusiamo per non averle trovate ad una più alta.

In ogni casi si riconosce il merito a fotografo, ma anche all’agenzia pubblicitaria che le ha prodotte, e soprattutto al cliente che le ha commissionale, per cui speriamo che si potrà risalire a ognuno di loro per un riconoscimento dei loro meriti. Molte volte questa tecnica, infatti, è utilizzata da Enti e Municipi per affermare principi della convivenza civile o del rispetto della persona.

Vi auguro una buona visione, naturalmente sono graditi i commenti su questo tema.

Redazione UST

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[ da Wikipedia ] Guerriglia marketing (dall’inglese Guerrilla Marketing) è una definizione coniata dal pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson nel 1984 nel suo libro omonimo per indicare una forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo ottenuta attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali.

Uno dei primi esempi di guerrilla marketing è stato la leggenda metropolitana messa in rete, e da lì lanciata dagli altri media, in cui si parlava di quattro cineasti scomparsi in una foresta del Maryland nel 1994, di cui furono ritrovate le riprese a distanza di anni; un sito web trattava del caso, e dopo poco uscì nei cinema il film The Blair Witch Project.

Indice

  • 1 Caratteristiche
  • 2 Il guerriglia marketing in Italia
  • 3 Note
  • 4 Bibliografia
  • 5 Voci correlate

Caratteristiche

Nel suo libro, Levinson identifica alcuni principi che rappresentano le linee guida di questa tipologia di marketing:

  • Il guerriglia marketing è uno strumento adatto agli imprenditori che non dispongono di grandi budget (stanziamento pubblicitario limitato)
  • L’investimento nel guerriglia marketing si basa sul tempo, l’energia e l’immaginazione anziché sul denaro
  • Il metodo per misurare gli affari realizzati attraverso il guerriglia marketing è in termini di profitto anziché di vendite
  • Inoltre, il metro di giudizio è determinato dal numero di nuove relazioni instaurate ogni mese
  • È necessario creare uno standard di eccellenza realizzato attraverso focus specifici, anziché diversificare l’offerta con diversi prodotti e servizi
  • È necessario puntare a incrementare il numero di accordi commerciali con acquirenti esistenti, anziché concentrarsi sull’acquisizione di nuovi acquirenti
  • Dimenticare la competizione e concentrarsi sul modo di cooperare con altre tipologie di affari
  • Il guerriglia marketing deve essere sempre una combinazione di diversi metodi di marketing
  • Utilizzare le tecnologie esistenti come strumento per rafforzare il proprio marketing

Il guerriglia marketing in Italia

In Italia, il guerrilla marketing è entrato nei primi anni del duemila, sospinto dalla ricerca di nuove applicazioni dei sistemi di media hoax già sperimentati, senza scopi commerciali o pubblicitari, da parte del nome collettivo Luther Blissett. Alcuni membri del Luther Blissett Project hanno dato vita a Roma a guerrigliamarketing.it, la prima organizzazione italiana che ha tentato, con successo, di applicare sistemi di marketing così audaci al business, come nel caso della bufala mediatica degli UFO (o sette sataniche) davanti all’Aquafan di Riccione, estate 2001, rivelatasi poi una campagna commissionata dallo stesso Comune.

Anche il mondo del non profit ha fatto uso della guerriglia mediatica. Un caso vistoso è rappresentato dall’iniziativa dell’associazione ambientalista Terra!, che ha collocato maschere antigas e cartelli stradali alle 150 statue storiche di Roma, per protestare contro le emissioni di CO2 e i gas serra (l’azione è stata poi replicata a Genova e Padova).

Due casi controversi sono la campagna di SKY a supporto della serie Romanzo criminale – La serie e Street Museum a supporto del profilo tariffario TIM Tribù. Nel primo caso (ottobre 2008) sono stati posizionati di fronte al Palazzo della Civiltà Italiana di Roma dei busti similmarmo riproducenti quattro appartenenti alla Banda della Magliana. L’operazione ha suscitato l’intervento del sindaco Gianni Alemanno, che ha definito la posa dei busti «un’operazione di cattivo gusto». Nel caso di Tim Tribù Street Museum sono state incorniciate alcune opere di StreetArt per lanciare un contest.

Molto discussa - si dice -  è stata anche l’operazione “Angeli Precari”, con la quale Roma è stata tappezzata di volantini riproducenti due misteriosi angeli, Angelo Precario ed Angela Precaria, i quali cercando disperatamente qualcuno da proteggere invitavano ad essere contattati su Facebook. Si trattava di un’azione di guerrilla ideata per promuovere il nuovo e-shop di un’azienda orafa.

In un altro caso, per il lancio di una nuova marca di streetwear, la società ha sfruttato le telepromozioni di un operatore telefonico all’apertura di gare sportive per diffondere il marchio: gli attori sono vestiti con una polo e con accessori con visibile il logo della neonata casa di moda italiana. Questo tipo di operazioni di guerrilla prendono il nome di Ambush marketing.

Nel dicembre 2011 è stata fatta una campagna di guerriglia marketing utilizzando un fantomatico prodotto spray orale: Rednoze, proposto on line, per evitare il test dell’etilometro. Scopo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare i consumatori di alcool sui pericoli dell’elusione e dei mancati controlli.


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