Magazine Cultura
Il titolo di questo post non è una minaccia, né una dichiarazione di intenti. Semplicemente una constatazione, un osservare che, nonostante i troppi anni passati, rimango un rissoso bastian contrario. Col passare del tempo sono riuscito ad aumentare invece che a diminuire le le mie intollanze. Alla semplice ostilità nei confronti del sistema, parola inevitabilmente un po' vaga ma che posso agevolmente allungare definendolo sistema di accumulazione capitalistico - che è eufonico come un assolo per cancello arruginito, me ne rendo conto - ho man mano sentito crescere la mia ostilità nei confronti dei governi italiani in carica, nei confronti della UE, nei confronti del capitalismo di rapina, degli idioti che foraggiano il malaffare giocando a grattaevinci, della mafia e di chi se ne fa complice, nei confronti delle imprese inquinanti di ogni razza, paese e religione, nei confronti delle multinazionali sul modello della Monsanto, immancabilmente sostenitrici degli OGM, nei confronti dei fanatici religiosi di ogni fede, verso i moralizzatori di ogni genere come verso i black bloc e altri simili soggetti oligofrenici, microcerebrati ma violenti, verso coloro che vorrebbero mettere le mutande ai cavalli e che deprecano la troppa libertà femminile, verso i maschietti che giurano che in fondo «è stata lei a provocarmi», verso chi ce l'ha con i gay e le lesbiche, chi ce l'ha con gli immigrati dimenticando che l'Italia è da sempre paese di migranti [*] e verso chi mostra tutta la sua miseria morale e mentale via internet. Ho dimenticato qualcuno? È possibile, quando si hanno antipatie a largo raggio è facile dimenticare qualcuno o qualcosa. Ma, volendo essere onesti, ho mai guadagnato qualcosa con le mie antipatie? Beh, no. Ma posso dire di aver conosciuto alcune ottime persone, aver sognato insieme a loro un mondo anche solo leggermente migliore e, tutto sommato, per una vita media posso dirmi decentemente soddisfatto. In particolare ho avuto la fortuna - una fortuna sfacciata, a pensarci bene - di poter mandare "a cantare in un altro cortile" tutti coloro che non sopporto e che rientrano in un modo o nell'altro nelle categorie sopra indicate. Buffo, pensando a quanto sono educato, formale, rispettoso e attento all'altrui esistere. Ma si può essere educati senza necessariamente essere acquiescenti. Così domani parto per Milano. Non vado all'Expo ma a partecipare alla manifestazione nazionale di insegnanti, studenti e personale scolastico contro il progetto di legge "per una buona scuola". Non sono un insegnante, lo so, ma ne ho sposato una e non la lascerei sola in un caso come questo. Tra le cose che detesto c'è anche Renzi e il suo governicchio di replicanti. Sono stanco di vederlo in TV e su internet a raccontare l'ennesimo bubbola come un pescatore con l'alzheimer. «Centomila nuovi assunti!», ovvero un certo numero di insegnanti già in servizio che finalmente vengono inquadrati, lasciandone fuori altrettanti. «Ma come, con tutte le cose che fa Renzi...» Anche troppe, messere, anche troppe. Ci si vede domani a Milano.
[*] «...Ma gli emigranti italiani erano onesti e lavoratori». Infatti, Al Capone e altri soggetti del genere erano onesti lavoratori, calunniati dalla stampa americana. In ogni caso, se proprio volete ricordare i nostri emigranti, farete meglio a pensare a Sacco e Vanzetti.
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