Con gli occhi del ritorno

Creato il 16 settembre 2010 da Averessere
Di Londra ricorderò
- le colazioni da Kitchen and pantry (versione healthy di starbucks) con gli small cappuccino sempre troppo grandi, affogati in poltrone di pelle marrone, mentre ascolti le hit of '60 e dalle finestre aperte entra un certo vento del nord
- la conversazione, spesso sempre sullo stesso tono ( ma non sulla stessa nota), così rilassante per chi proviene da estenuanti e logaritmiche discussioni italiane
-  l'incoerenza: ma se guidate a sinistra perchè sulla scala mobile vi disponete a destra?
- l'incredibile incetta di opere italiane di cui sono pieni i musei
- i ristoranti thai ( e vietnamiti e messicani e spagnoli..) dove trovi anche anche un ottimo sushi
- l'aria sospesa delle pesone in metro
-  l'arcobaleno mercato di Portobello Road
- i pub, una versione country del nostro aperitivo, una versione light del nostro ristorante
- l'assoluto (apparente?) non senso del pudore inglese, in particolare a tavola (esperienza personale)
ma soprattutto l'assenza totale dello stereotipo. Il contrario di ciò che ti aspetti: il tipo vestito strano e alternativo è un prof del College, la signora con la sportina della spesa è una spia internazionale, quello che ti affitta la casa è un celebre chirurgo specializzato in trauma toracico (sì), la ragazza che vaga per nottingh hill con un trolley 7 su 10 non è una turista, ma una che di mestiere fa la truccatrice a domicilio e dentro la valigia ci tiene l'occorrente per il make up (giuro)..
Mi chiedo: in Italia sarebbe possibile una tale imprevedibilità ? Da un lato mi fa un pò paura l'ubriacatura di libertà, dall'altro so che significherebbe una maggiore tolleranza e apertura, cosa di cui di questi tempi c'è un bisogno assoluto.
Vorrei poter abitare di nuovo nel paese che nel 1400-1500 era un modello per tutta l'Europa.
Di novità, prospettive individuali e collettive, progresso.
Vorrei poter realizzare un sogno al di là del mio mestiere, senza che questo risulti incomprensibile ai più.
Vorrei che Elizabeth e Charles Barrett Browing emigrassero di nuovo a Firenze nella speranza (non vana) di iniziare una vita piena di possibilità.

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